Trump come i bambini fa i capricci ed aspetta la reazione degli adulti. Non descriviamolo più intelligente di quello che è!

No ha un piano non ha un business plan ma come i bambini provoca il genitore, vede come reagisce e la volta dopo aggiusta il tiro, questo è quello che fa il neo eletto (purtroppo) presidente degli Stati Uniti.

Anche qui in Italia ci sono politici e giornalisti, ovviamente per lo più di destra che attribuiscono a Donald Trump una sorta di pensiero strategico, un operare con uno scopo preciso, alcuni di questi si sono inventati la tattica dei dazi all’Europa per convincerla a rinunciare agli scambi commerciali con la Cina invitandoci anche a mettere dazi a nostra volta a quest’ultima. A big bull shit, grandissima cazzata, Trump non è in grado di sviluppare pensieri lineari anche semplici, figuariamoci una macchiavellica strategia economica come quella descritta. Aldilà del fatto che i dazi sono una misura pessima, assurda, devastante e controproducente, praticamente da idioti, visto che il soggetto più danneggiato è proprio colui che emette i dazi, non mi viene in mente nemmeno un economista d’accordo all’uso dei dazi, anzi persino uno dei presidenti più conservatore e liberista come Ronald Regan era fortemente contro i dazi come si evince dal filmato sotto.

Si sembra incredibile che debba rimpiangere Regan, ma messo a confronto a Trump si vede il profondo abisso tra uno presidente repubblicano iper conservatore, ma comunque uno statista, mentre Trump risulta essere il bullo ignorante lontano anni luce dalle capacità dialettiche di Regan.

Assisto ad un continuo volere normalizzare la figura di Trump, ovviamente sopratutto dai media di destra, ma vedo anche dai media di sinistra una sorta di attenuazione quasi sonora delle affermazioni imbecilli del presidente amerikano, per esempio scrivere che Trump ha detto ‘baciare la pantofola’ anziché ‘baciare il culo’. I suoi oppositori sono confusi ed imbarazzati, come si rimane confusi ed imbarazzati di fronte ad un malato mentale che gioca con la sua merda., confusi ed imbarazzati come al ristorante con un amico ubriaco che molesta gli astanti. Donald Trump andrebbe trattato per quello che è, se è indecente va trattato da indecente senza pèhotoshopparlo per renderlo accettabile al gusto pubblico, facendo così gli interessi di tutti quei sovranisti paleonazisti che lo apprezzano proprio perché tracotante, maleducato, ignorante e sopratutto inaffidabile.

solo i cretini di questo governo sostengono che Trump abbia ‘un piano’.

la democrazia ha permesso che questi arrivassero al potere. Questi permetteranno alla democrazia di tornarci.

In primo piano

Quello che mi spaventa dell’amministrazione Trump, non sono tanto i dazi, per i quali l’idiota ha già fatto ben più che un passo indietro, quando si è accorto che questi danneggiano più gli U.S.A. dei paesi bersaglio, ma mi mi spaventa molto più l’attacco alle opposizioni, in particolare alle università americane. Il ricatto mafioso alla Columbia University è degno di una dittatura di tipo Cileno, il fatto che manifestanti anti Trump vengano arrestati dalla polizia, il fatto che uno schifoso m.a.g.a. scenda dall’auto con in mano un fucile mitragliatore minacciando manifestanti pacifici e sopratutto il fatto che non venga arrestato dalla polizia, questo fa pensare veramente ad un regime dittatoriale.

La domanda è: se l’economia americana non dovesse peggiorare drasticamente come spero e Trump riuscisse a vendere ancora ed ancora le sue gigantesche balle al suo popolo bue con limitate capacità cognitive, cosa potrà succedere? Potrebbe veramente correre per un altro mandato? O qualcuno come lui (peggio sembra veramente impossibile) potrebbe portare avanti la sua politica illiberale per usare un eufemismo? Questo limiterebbe la democrazia negli U.S.A. e a cascata nel resto del mondo.

Ci aspetta un futuro distopico?la prossima dittatura di Trump

La democrazia permette anche ad un essere così inadatto a governare il paese più potente del mondo di diventare presidente. Questo imbarazzante uomo assieme al suo cerchio magico permetterà alla democrazia di tornare?

Trump, Dazi e Sovranismo: La Minaccia Globale di una Politica Idiota

I dazi di Trump: un danno per tutti, inclusi gli USA

I dazi sono tasse applicate sulle merci importate, pensati per rendere più competitivi i prodotti interni. Ma nel contesto di un’economia globalizzata, questa mossa si ritorce contro lo stesso Paese che li impone.

Le aziende americane che dipendono da materie prime o componenti esteri (come acciaio, semiconduttori, tessuti) vedono aumentare i costi di produzione. Questo si riflette in prezzi più alti per i consumatori, una minore competitività a livello internazionale e una contrazione generale del mercato.

Inoltre, gli altri Paesi spesso rispondono con dazi di ritorsione, innescando una guerra commerciale che mina la fiducia dei mercati e rallenta la crescita globale.

Sovranismo: un’epidemia globale che ha contagiato anche gli USA

Negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescente diffusione del sovranismo: una filosofia politica che promette di “rimettere al centro la nazione”, spesso a scapito della cooperazione internazionale. Dal Brasile all’Ungheria, passando per l’Italia e il Regno Unito, questa tendenza si è diffusa come un virus.

Perfino la nazione più potente del mondo, gli Stati Uniti, non è stata immune. L’elezione di Donald Trump nel 2016 — e il suo possibile ritorno nel 2025 — rappresenta la punta dell’iceberg.

Il sovranismo promette soluzioni semplici a problemi complessi. Ma nella realtà, produce isolamento, tensioni internazionali e una maggiore instabilità economica e militare.

Il rischio di una catastrofe globale

Se ogni nazione chiude i propri confini, impone dazi e si affida a leader che alimentano la paura e il conflitto, il rischio è una frammentazione geopolitica. Le alleanze si sgretolano, il commercio rallenta, e il mondo diventa un luogo meno sicuro.

In uno scenario del genere, il rischio di conflitti militari e collassi economici aumenta in modo esponenziale. Basta guardare alla storia: ogni grande guerra è stata preceduta da un’ondata di nazionalismo estremo e protezionismo.

Come siamo arrivati a questo punto?

Come può un uomo come Trump — spesso accusato di incompetenza e autoritarismo — arrivare alla presidenza degli Stati Uniti?

Ecco alcuni motivi:

  • Crisi sociale ed economica: milioni di americani si sentono abbandonati dalla politica tradizionale.
  • Comunicazione populista: Trump parla in modo semplice, diretto, spesso provocatorio. In un’epoca di social media, chi urla più forte viene ascoltato.
  • Sistema elettorale distorto: nel 2016 Trump ha vinto pur avendo meno voti popolari di Hillary Clinton, grazie al meccanismo del collegio elettorale.

La teoria dei giochi: cooperare conviene

Un concetto interessante viene dalla teoria dei giochi, una branca della matematica applicata che studia come le persone (o gli Stati) prendono decisioni in contesti di interazione.

In molti scenari, se un attore persegue solo il proprio interesse, danneggia anche se stesso. Al contrario, se tiene conto anche del bene collettivo, finisce per ottenere un vantaggio maggiore nel lungo termine.

Un esempio classico è il dilemma del prigioniero: due individui ottengono il miglior risultato se cooperano, ma spesso scelgono di non fidarsi e finiscono entrambi per stare peggio.

Nel commercio internazionale vale lo stesso principio: collaborare e costruire alleanze economiche porta vantaggi a tutti, mentre chiudersi produce perdite diffuse.

Cosa possiamo fare per fermare la deriva sovranista?

Il cambiamento non arriva dall’alto, ma dal basso. Alcune azioni concrete:

  • Informazione critica: combattere fake news e propaganda con fonti attendibili e divulgazione seria.
  • Educazione civica ed economica: aiutare le persone a capire le conseguenze reali delle scelte politiche.
  • Partecipazione attiva: votare, discutere, partecipare al dibattito democratico, sostenere leader responsabili e competenti.

Conclusione: serve una nuova consapevolezza

I dazi di Trump, il sovranismo dilagante e il populismo sono sintomi di una società che ha perso fiducia nel futuro. Ma non è troppo tardi per cambiare rotta.

L’interdipendenza globale non è un problema, è una risorsa. Solo costruendo ponti e non muri possiamo affrontare le sfide del nostro tempo — dal clima alla disuguaglianza, dalla tecnologia alla pace mondiale.

Come ci insegna la teoria dei giochi: aiutare gli altri è il modo migliore per aiutare anche se stessi.

Cosa è la destra, cosa è la sinistra?

Cosa è la destra, cosa è la sinistra?  il M5S ultimo baluardo anti-capitalista.

Molti compresi i parlamentari 5 stelle, sostengono che il paradigma, destra sinistra, sia superato, oramai anacronistico, per me questo può essere senz’altro vero ma solo in un ambito semantico, possiamo cambiare le etichette, possiamo chiamare destra: Topolino e sinistra: Paperino, ma le differenze per fortuna rimangono. Io intendo la sinistra come quell’area politica orientata verso la redistribuzione delle ricchezze, quell’idea che tutti devono avere gli stessi diritti e le stesse possibilità di costruire il loro futuro, siano essi nati in una famiglia ricca o povera, essere di sinistra vuole dire porre dei limiti alla finanza speculativa che negli ultimi decenni ha incrementato in maniera vergognosa le ricchezze di quelli che già erano ricchi di partenza ed hanno portato fasce della popolazione a non potere permettersi nemmeno di gestire la propria salute in maniera adeguata, per via dei costi dei ticket e le lunghe liste d’attesa.

La differenza tra destra e sinistra, non è come suggeriva Giorgio Gaber preferire la doccia al bagno, ma è la differenza che passa tra l’altruismo è l’egoismo, tra una economia regolata e controllata da uno stato forte ed etico e una economia basata su un selvaggio “laissez-faire”, che poteva andare bene ai tempi di Adam Smith all’inizio della fase capitalista, in un periodo storico nel quale si potevano solo migliorare le condizione umane, ma non oggi.

Oggi alla luce della conoscenza della  cinica, arrogante, egoista natura dei capitalisti mondiali e ancora più a quelli nostrani non si può certo pensare di lasciare fare a loro per il loro benessere e ‘il conseguente benessere generale’, in quanto quest’ultimo non si genera mai, forse perché le ricchezze  rispondono alle stesse leggi della materia barionica, ovvero semplicemente tendono ad aggregarsi in ammassi sempre più grossi che col tempo causano la scomparsa dei piccoli aggregati. Se in fisica questo porta alla nascita dei pianeti, in economia porta solo alla povertà di larghe fasce di popolazione e alla disperazione di queste, disperazione che la storia ci insegna non porta mai niente di buono.

Possiamo abbandonare pure il paradigma destra sinistra, ma non possiamo abbandonare i modelli di società sottostanti a questi brand, il modello che dice che la politica deve tutelare le fasce più deboli, contro il modello che dietro una finta idea di ‘libertà’ (vedi ‘la casa delle libertà’ che ha governato per 20 anni, per esempio) vuole solo mantenere i privilegi di banche, speculatori, potenti famiglie, lobbie di vario tipo, ecc.

Sono un anti-capitalista da sempre perché penso che una grossa ricchezza sia un crimine nella misura in cui determina una grossa povertà, quindi una grossa ingiustizia.

Al momento in Italia l’unico asset anti-capitalista a mio avviso è il movimento al quale sono iscritto: il M5S, anche se molti nel movimento sostengono che destra e sinistra sono concetti superati il M5S è l’unica forza politica che ha nel programma riforme di giustizia sociale, come il reddito di inserimento, l’acqua pubblica, un controllo dello stato su banche e finanza. Gli attacchi feroci che il movimento riceve negli ultimi tempi dai servi dei poteri forti dimostra a mio avviso il nostro essere anti-capitalisti.

Io non ho certezze come molti idioti sostengono di avere, quelli che vogliono uscire dall’euro nel nome di una presunta e questa si anacronistica identità nazionale, o quelli che vogliono a tutti i costi l’euro perché questo li rende più ricchi e più sicuri dei loro investimenti. Qui il punto è che o con l’euro o senza euro, le ricchezze vanno redistribuite, con un drastico abbassamento dell’orario di lavoro per legge ed un reddito per tutti coloro che un lavoro non lo hanno.

La Crescita è un illusione, uno specchietto per le allodole, anche nel nostro paese ci sono tantissime risorse, solamente mal redistribuite, in Italia come nel mondo è una follia continuare a volere crescere, perché comunque si tratta di crescita senza occupazione, si cresce ma i poveri rimangono poveri, la parola d’ordine non deve più essere crescita ma redistribuzione.

Molte menti non corrotte lo hanno capito, altre lo hanno capito ma sono in malafede perché vogliono continuare a mantenere i loro privilegi e gli altri ‘si fottano’.

Reddito minimo di inserimento, firmiamo.

Il reddito minimo di inserimento, chiamato in Australia social security, esiste in tutti i paesi civili, in paesi come l’Inghilterra, la Germania, la Francia, ecc già esiste da anni.

Per come la vedo io con l’automazione di molte tipologie di lavori se non addirittura la scomparsa di altre, ci sono solo poche vie percorribili, o la riduzione forzata per legge dell’orario di lavoro, con la tassativa proibizione degli straordinari, riduzione che potrebbe partire dalle 6 ore giornaliere per arrivare alle 4 se non addirittura alle 2, questo perché A BREVE NON CI SARÀ PIÙ LAVORO PER TUTTI!! Altra e più praticabile soluzione a breve termine sarebbe quella di un reddito stabile di disoccupazione.

Si potrebbe addirittura immaginare un immediato futuro in cui un impiego sarà un privilegio, come ho già scritto la robotica e l’intelligenza artificiale renderà non più necessarie non solo le figure di manovalanza ma anche le figure più tecniche ed intellettuali come programmatori, giornalisti, bancari, ecc.

La disoccupazione non sarà più al 14%, questo valore sarà quello dell’occupazione.

Questo scenario è reale già ora per alcune categorie di persone, quindi l’unica soluzione da applicare subito è quella di un reddito di inserimento fino a che ci sarà ancora un po’ di lavoro, poi ci vorrà qualcosa di gran lunga più geniale.

Forse in futuro bisognerà reintrodurre una qualche forma di comunismo per permettere a tutti la sopravvivenza, Intanto possiamo provare a firmare questo:

Politici privilegiati che si permettono di insultare i giovani.

Sono stanco di questi politici che si permettono di insultare chi non è privilegiato come loro, la mano mi corre alla pistola (se l’avessi) quando appellano i giovani italiani come choosy, o sostengono che coloro che se ne vanno non faranno sentire la loro mancanza.
Su una cosa ha ragione Poletti, non è vero che sono solo i migliori che se ne vanno, a mio parere sono comunque quelli più coraggiosi e intelligenti ma anche sopratutto quelli che hanno una buona percezione della realtà, quelli che non si prendono per il culo e questa visione chiara porta spesso alla assenza di speranza quindi alla disperazione, per avere lucidamente capito che gattopardamente questo paese non cambia, fa solo finta di cambiare, questo porta ad emigrare dove il tuo valore viene riconosciuto e non il tuo background famigliare.

Se fossi giovane neolaureato ma anche non, non esiterei partirei domani, perché so che anche iniziando a lavare i piatti, prima o poi

In Italia il nocciolo duro dei privilegiati non molla l’osso, questi parassiti che hanno ereditato i loro privilegi, non li hanno conquistati, questi che sono anche i figli dei nostri politici di sicuro non hanno bisogno di emigrare, se lo fanno lo fanno perché gli va, tanto poi quando tornano il loro posto raccomandati da papà c”è l’hanno sempre. Sono questi e i loro genitori i veri ‘choosy’ e quelli ‘che non ci mancherebbero’ se si togliessero dalle palle.

Intanto io dico che Poletti dovrebbe andarsene. FIRMA

La nazione urla NOOOO!!! e sti stronzi rispondono con Gentiloni

La nazione urla NOOOO!!! e sti stronzi rispondono con Gentiloni

E’ l’ora dei forconi, non vedo altre soluzioni, quando il popolo manda un messaggio deciso, univoco, su di un referendum pensato e voluto da Renzi come mezzo improprio di legittimazione personale, snaturato dalla sua fisiologica funzione di ricerca di legittimazione popolare ad  una pessima riforma costituzionale, quando questo popolo (spesso bue) si esprime con il chiaro messaggio di delegittimare questa usurpatrice classe politica, il partito democratico non trova niente di meglio che reinventare se stesso con la stessa identica forma di prima. Il ritorno della democrazia cristiana, questi catto-burocrati auto referenziati, di fronte ad una sonora MANDATA A CASA hanno il coraggio di fare il solito rimpasto e ripresentarsi uguali a prima, col stessa faccia di cazzo, con Renzi semplicemente dietro le quinte in attesa di ritornare ripulito dei suoi peccati fra qualche mese, d’altra parte siamo un cazzo di paese cattolico, dove i peccati se lavano, non si scontano come nella dottrina protestante.

Rivedere il teatrino televisivo delle solite facce, con Berlusconi che anch’esso nell’attesa di una nuova verginità (in questo caso giudiziaria) fa finta di avere fretta, ma neanche tanto, di andare al voto, nel frattempo essendo di fatto il garante di questo governicchio ignobile, il teatrino continua con le solite facce di democristiani della mai morta ‘prima repubblica’, che fanno finta di volere ‘il cambiamento e invece vogliono solo conservare i loro privilegi, i loro soldi, il loro potere, i loro doppi incarichi e vogliono tirare fino a fine legislatura per prendersi il loro immeritato vitalizio.

Perché non ci lasciano votare è facile da capire, hanno paura della vittoria del movimento 5 stelle e che magari una volta al potere dimezzi gli stipendi ai parlamentari, parlano di derive di destra, ma nonforconi hanno paura dei fascisti, dei nazisti, hanno paura del nostro movimento perché questo movimento si è autotassato è questo fa più paura di una dittatura. Dire che una cosa si può fare è una cosa dimostrare che si può fare è un’altra e questa cosa li terrorizza, per questo non ci permettono di votare subito.

COSA ASPETTIAMO A TIRARE FUORI I FORCONI!!!!!

E se il 5 dicembre si parlerà di voto della paura, per la vittoria del Si?

Facciamo una scommessa, che il 5 dicembre si parlerà di voto della paura, per la vittoria del Si. Se il popolo bue italiota colpisse ancora? Immaginiamo un dopo voto in cui i giornali titolano: “contro ogni pronostico vince il SI gli italiani hanno avuto paura per l’economia ed il lavoro”.

Dopo la Brexit e sopratutto l’elezione di Trump io mi aspetto di tutto, anzi sono quasi convinto, pur sperando fortemente di sbagliarmi, visto che io voterò convintamente NO, ma purtroppo troppe sono state le spiacevoli sorprese negli ultimi tempi e la vittoria del si alle modifiche costituzionali, non farebbe che confermare il trend in atto. La gente che vota in un certo modo si vergogna di ammetterlo, questo è il motivo per il quale i sondaggi vanno in una direzione poi puntualmente smentita dalla realtà, quasi sempre a mio avviso l’effetto ‘popolo bue’ si palesa quando si intravede un risultato che sembra quasi scontato, scontato sopratutto per i media, per la logica, a volte per il buon senso, qui nasce il senso di colpa per non essersi allineati al gregge e ne consegue il non ammettere la propria scelta se non ai risultati finali, quando il gregge intero ha palesato la sua scelta e non si è di conseguenza più in conflitto con la ‘maggioranza’ e ne viene meno il senso di colpa.

Il punto è che spesso i canali di informazione prendono preventivamente una direzione politica (non sempre in buona fede) magari all’inizio dettato veramente dall’opinione pubblica, senza però poi aggiustare il tiro nei tempi suessivi, condizionati da quello che gli psicologi chiamano: ‘confirmation bias’, ovvero la tendenza a considerare solo le informazioni che vanno a confermare la propria idea ed escludendo tutte quelle che la confuterebbero. I media esprimono quindi un trend di voto che però non è reale in quanto non tiene conto dell’evoluzione delle idee e sopratutto delle pressioni della paura sull’animo umano.

Spero fortemente di sbagliarmi, io voterò NO perché trovo sbagliata questa riforma sia nei contenuti che nelle modalità di attuazione ma negli ultimi decenni a partire da Berlusconi per finire con Trump troppe volte la realtà mi ha spiacevolmente sorpreso, faccio fatica a non essere pessimista e sopratutto non ho fiducia nei miei simili, sono troppo attaccati al loro piccolo orticello, non riescono a pensare al bene comune.

Un’ultima idea sul perché alla fine Trump ha vinto

Un’ultima idea sul perché alla fine Trump ha vinto

Perché alla fine Trump ha vinto nel paese più potente del mondo? Forse proprio per questo non sarà più il paese più potente del mondo, in ogni caso senza scervellarsi troppo, io penso che l’America ‘bassa’ , termine che io interpreto come America ignorante, bigotta, di una religiosità ottusa, penso ad elettori come i Mormoni che vorrebbero sposarsi con quante donne schiave vogliono, penso a soggetti che negano le più banali e consolidate teorie scientifiche, teorie e idee che fatta eccezione per i Talebani credenti di tutto i mondo di diverse confessioni da tempo non mettono più in discussione. Ecco questa fetta d’America bassa ha votato per Trump per un semplice motivo, perché non ha perdonato che l’altra fetta decisamente meno stolta, bigotta e credulona alle passate elezioni abbia eletto un presidente nero e progressista, ma sopratutto nero, qusti americani questa volta sono andati a votare in massa proprio per punire questa passata scelta e con Trump possibilmente cancellarla dalla storia, sopratutto cancellando l’Obama care. Qualche idiota vuole fare credere che sia un voto di classe, la logica più banale ci dice di no! Per quale motivo un super ricco, nato tale dovrebbe fare gli interessi dei lavoratori gli stessi che ha sempre sfruttato sia direttamente e sia indirettamente, non pagando le tasse che sarebbero andate a beneficio del wellfare.

Il succo è: “voi avete osato mandare un negro alla casa bianca, ora noi ci mandiamo un bianco razzista, sudista, che ve la farà pagare. Non riprovateci più”

Caro Grillo non rincorrere la lega, fai un danno al nostro movimento.

Ho sentito le tue dichiarazioni su Trump ai vari tg e da iscritto al m5s mi viene da dire: Caro Grillo non rincorrere la lega, fai un danno al nostro movimento, non facciamoci dire da Salvini che saliamo sul carro dei vincitori all’ultimo momento, perché io come tanti altri iscritti non ci pensiamo proprio a farlo.

Trump non è il nuovo come si vuol fare credere, ma appartiene alla stessa elite della Clinton , solo in maniera più rozza, qualcuno potrebbe dire ‘più sincera’, ma non è così.

Caro Grillo fai caso ad una cosa sotto gli occhi di tutti: hai per caso visto l’Armageddom delle borse come preannunciato? No! Sai perché? Secondo te chi ha rassicurato i mercati? O senza essere complottista cosa ha assicurato i mercati, la finanza, gli speculatori, vera causa dell’impoverimento delle classi più deboli. A Wall streett  alla fine hanno capito  che Trump è quello che è sempre stato, un feroce capitalista interessato solo al profitto per se, la sua famiglia e il suo cerchio magico che in tanti anni di speculazioni immobiliari ha sviluppato.

Un uomo che vuole cancellare quel poco di sanità pubblica, quel poco di wellfare, introdotto da Obama, non può essere considerato un innovatore, un rivoluzionario, non puoi accostare il Vday alla vittoria di Trump, noi siamo un movimento, innovativo, moderno, indexpragmatico, che vuole estendere il benessere a più gente possibile, che vuole portare il reddito di cittadinanza per creare un po’ di giustizia sociale, vogliamo con l’ausilio della rete portare una gestione del potere non più verticistica ma orizzontale, cosa centriamo con il movimento di Trump fatto di fanatici religiosi, cacciatori armati fino ai denti, gente spesso tutt’altro che povera ma che vuole solo tornare al vecchio modello di famiglia americana, bigotta, misogina e un po’ razzista gente che vuole avere il diritto di spararti se entri nel suo podere. Gente fortemente ancorata ad un passato e che detesta qualsiasi idea di progresso, negazionisti che sostengono che il riscaldamento globale è un’invenzione della stampa, fa niente che 97 scienziati del clima su 100 sostengono la realtà di un clima che ha raggiunto il punto di non ritorno Cosa centriamo con i fanatici del’think positive’ alla Pale, (Norman Vicent Pale per altro mentore di Trump) gente che fa dell’arricchimento personale a qualsiasi costo un valore in se. Trump è e sarà legati più della Clinton ai poteri forti, vedi Rifle Association,i petroliieri, e ne arriveranno altre.

Caro Grillo lasciamo che sia Salvini ed altri politici ad incensare Trump, saranno loro quando il Tycoon avrà prodotto i suoi danni al popolo americano e probabilmente al resto del mondo, a dovere spiegare la loro simpatia per quel coso con la faccia arancione e l’aspetto di big Jim dei poveri.

Noi non siamo populisti, almeno io non mi sento tale, sono disoccupato da 5 anni, perché pur avendo delle competenze quando esci dal mondo del lavoro in Italia non ne rientri più se hai più di 50 anni, ho seri problemi di sopravvivenza, sono terribilmente incazzato. Non sono certo un privilegiato ma se fossi stato americano non avrei mai votato per un individuo come Trump.

Trump è in ricco nato ricco perfettamente parte integrante dell’establiment esattamente come la Clinton solo molto più fascista.