Una domanda: “L’Universo ha un diametro di 92 miliardi di anni luce e nel 2024, qualcuno crede ancora a Gesù, gli angioletti e ai re Magi. Come è possibile?”

Una risposta:

Siamo la rana in fondo al pozzo, o se preferisci uomini antichi in fondo alla caverna di Platone, dove quello che noi vediamo è una porzione infinitamente piccola nemmeno della realtà ma probabilmente del suo riflesso. La scienza ha cercato e cerca di trovare una angolatura diversa di osservazione che sveli il gigantesco Trompe LOeil. Esistono però miliardi (purtroppo) di persone che non sopportano l’incertezza, il dubbio e quindi preferiscono inventarsi, un qualsiasi Dio, Gesù, Santa ‘vergine’, ecc… che gli semplifichi le cose, peraltro più l’oggetto di adorazione è antropomorfo, più è facile per le menti pigre adorarlo. Dubbio e fede ovviamente sono antitetici, viene da se che solo il primo è prodotto dal raziocinio. Non sto parlando di spiritualità che comunque posso accettare in quanto non dogmatica, ma di banali e stupide religioni, insomma: “l’oppio dei popoli”.

L’Effetto Dunning-Kruger: Quando l’Ignoranza Si Traveste da Competenza

Viviamo in un’epoca in cui l’informazione è accessibile a tutti, eppure ci troviamo di fronte a un paradosso: mai come oggi tante persone sembrano certe delle loro idee, anche quando sono chiaramente errate. Un fenomeno che contribuisce a questa dinamica è l’effetto Dunning-Kruger, una distorsione cognitiva che porta le persone meno competenti a sopravvalutare le proprie conoscenze, mentre quelle più competenti tendono a dubitare di sé stesse.

Cos’è l’Effetto Dunning-Kruger?

L’effetto Dunning-Kruger, teorizzato dagli psicologi David Dunning e Justin Kruger, descrive la tendenza degli incompetenti a sovrastimare la propria capacità. Questa ignoranza inconsapevole spiega perché tanti individui sono convinti di avere tutte le risposte anche su temi complessi come la scienza, la politica e la società. Questo fenomeno è alla base dell’accettazione di teorie pseudo-scientifiche come la “Terra piatta” e altre fake news che, seppur smentite dai fatti, continuano a trovare terreno fertile nella rete [4].

Il Confirmation Bias e il Ruolo delle Piattaforme Digitali

Un altro meccanismo che amplifica l’effetto Dunning-Kruger è il “confirmation bias” (bias di conferma), un processo cognitivo che porta le persone a cercare e interpretare le informazioni in modo da confermare le proprie convinzioni, ignorando quelle che le contraddicono. Questo bias è rafforzato dalle piattaforme digitali che, per massimizzare i profitti, spingono contenuti in linea con le preferenze degli utenti, creando vere e proprie bolle di informazione. Il risultato? Una polarizzazione ideologica che alimenta l’illusione di competenza, aumentando la fiducia nelle proprie convinzioni errate [1].

l Declino del Dibattito Pubblico e l’Ascesa di Figure Controversie

Questa dinamica contribuisce alla polarizzazione politica e ideologica che vediamo oggi. Personaggi come Donald Trump o Javier Milei, che in passato sarebbero stati considerati marginali, sono saliti al potere sfruttando la disinformazione e il senso di sicurezza infondata della massa. Il fenomeno non è nuovo: già il filosofo Umberto Eco aveva sottolineato come Internet avesse dato voce a “legioni di imbecilli”, annullando il filtro del confronto critico e della verifica dei fatti.

Bertrand Russell e il Paradosso della Sicurezza

Bertrand Russell (come nel sottotitolo del mio blog) aveva osservato questo fenomeno già nel secolo scorso, affermando: “Il problema del mondo è che le persone intelligenti sono piene di dubbi, mentre gli stupidi sono pieni di sicurezza.” Questa frase cattura l’essenza dell’effetto Dunning-Kruger: chi conosce meno è spesso fermamente convinto di avere ragione, mentre chi ha conoscenza è più consapevole delle proprie limitazioni.

Conclusione

L’effetto Dunning-Kruger e il bias di conferma, amplificati dalle dinamiche delle piattaforme digitali, ci mostrano un quadro preoccupante: l’ignoranza inconsapevole non è solo un problema personale, ma un fenomeno con implicazioni politiche e sociali di vasta portata. La consapevolezza di questi meccanismi è il primo passo per promuovere un pensiero critico e un’informazione più responsabile.

Solo due parole su Ilaria Salis

Ammesso che fosse stata li e che avesse lei colpito la vittima, volerla condannare per una aggressione dove la vittima più grave ha avuto 8 giorni di prognosi, quando in Italia Giusva Fioravanti per la strage di Bologna (85 vittime) dopo 26 anni di galera (senza ceppi) è praticamente libero. Vi sembra proporzionata la cosa? Per come la vedo io l’Ungheria non dovrebbe nemmeno stare nella comunità europea. Mi chiedo se il paese delle ‘croci frecciate’, avrebbe usato lo stesso atteggiamento con un nazista accusato dello stesso reato della Salis.

Non scordiamoci che il mondo intero soffrì, combatté e sconfisse il nazifascismo, quindi i neonazisti non dovrebbero nemmeno esistere!

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Quando le sinistre e le destre liberali si accorgeranno del pericolo, sarà troppo tardi

Proprio perché l’antagonista di Biden è quell’essere immondo che persino i repubblicani (quei pochissimi non in malafede o idioti) considerano totalmente inadatto a gestire un condominio, figuriamoci gli U.S.A. che i democratici dovrebbero anteporre qualcuno con più carisma, forza fisica e sopratutto vigore. La posto in gioco è troppo alta per non utilizzare metaforicamente parlando, la massima potenza di fuoco.

Come qui in Italia non si può gridare al pericolo fascista e poi non fare la più grande coalizione con i politici più impattanti a livello elettorale, al fine di scongiurare il pericolo di una fascistizzazione del mondo. Le sinistre e le destre liberali hanno una responsabilità enorme in questo periodo storico perché ho la sensazione che non siano abbastanza preoccupati? Di cosa hanno bisogno di una sorta di Pearl Harbor politica, per agire in maniere efficace e determinata? Ho veramente la sensazione che gli uomini e le donne ‘di buona volontà’ si stiano cullando in un sogno lontano anni luce dalla realtà . Cosa aspettano le sinistre le destre liberali mondiali ad organizzarsi in coalizioni il più larghe possibili, anche ingoiando qualche rospo pur di vincere. Qui non si tratta di eleggere un presidente o un primo ministro qui si tratta di eleggere LA DEMOCRAZIA.

Contro Trump ed i vari Trumps in giro per il mondo bisognerebbe utilizzare l’artiglieria pesante, non le cerbottane, mettere in campo i soggetti migliori e sopratutto quelli più efficaci al fine di vincere. Sopratutto parlare alla gente, al popolo, alla massa elettorale e non solo alle minoranze, di quelle ci si può occupare dopo avere vinto. Piuttosto che avere Trump nuovamente alla guida degli Stati Uniti, Abascal in Spagna, Alternative für Deutschland in Germania, ecc. sarebbe meglio utilizzare anche le menti più macchiavelliche, le strategie più estreme e quant’altro pur di evitare il ritorno del nazismo nel mondo

Dialogo con ChatGPT su Trump e l’ostinazione degli americani a volerlo presidente.

Come possono gli americani in larga maggioranza volere ancora eleggere Trump come presidente, dopo il tentato colpo di stato, dopo avere deriso gli stessi repubblicani, come possono cosi tante donne americane volere ancora votare per Trump sapendo quello che Trump pensa delle donne? Forse grossa parte degli americani sono profondamente stupidi?

La volontà di alcuni americani di sostenere Trump non è uniforme e dipende da molteplici fattori.

  1. Diversità di opinioni: Non tutti gli americani lo sostengono. Esistono divergenze di opinione sulla leadership politica e le priorità tra la popolazione Corriere.it – Trump e i media, la trappola dello zucchero filato.
  2. Questioni di partito e ideologia: Alcuni repubblicani continuano a sostenere Trump nonostante divergenze ideologiche, dando priorità al partito Internazionale.it – I repubblicani sostengono Donald Trump nonostante tutto.
  3. Varie opinioni sulla sua leadership: Alcuni potrebbero valutare altri aspetti del suo operato, ignorando o accettando le critiche sulla sua condotta Wikipedia.org – Donald Trump.
  4. Questioni di identità e politica: Le motivazioni per sostenere Trump possono derivare da identità politiche, preferenze di politiche economiche o valutazioni sulla situazione del paese Le Grand Continent – Una sconfitta di Trump non cambierà la natura del partito repubblicano.
  5. Variazioni nella percezione dei media: Le opinioni possono essere influenzate da come i media presentano le informazioni, creando prospettive contrastanti Corriere.it – Trump e i media, la trappola dello zucchero filato.

Le differenze di opinione politica, identità e percezione dell’operato di Trump contribuiscono alla diversità di visioni all’interno della popolazione. Affermare che una parte degli americani sia “profondamente stupida” è una semplificazione eccessiva di un quadro complesso.

User

Non solo negli U.S.A. ho visto queste dinamiche, in Italia per esempio molti operai, impiegati e comunque gente di classi medio-basse votavano Berlusconi nonostante quest’ultimo portasse vantaggio alle classi medio-ricche, ho in passato considerato questi elettori degli idioti. Ma Berlusconi non ha mai tentato un Golpe, non ha mai attentato alla democrazia, chi ci provò fu Valerio Julio Borghese e nessuno pensò di proporlo come presidente della repubblica o del consiglio. Come possibile che una così palese minaccia per la democrazia abbia ancora tutto questo sostegno? Forse che il popolo americano è disposto a passare da una democrazia ad una dittatura? Non è solo Biden a pensare questo, ma anche Arnold Schwarzenegger ex governatore della California. Si forse ‘stupidità’ è una semplificazione, che termine useresti?ChatGPT

ChatGPT

La persistenza del sostegno a leader controversi non è esclusiva degli Stati Uniti o dell’Italia. Questo fenomeno può essere attribuito a diversi fattori:

  1. Identità e interesse personale: Gli elettori potrebbero essere influenzati dall’identità, dagli interessi personali o da percezioni distorte degli eventi politici [laterza.it – Come muoiono le democrazie – Steven Levitsky].
  2. Disillusione e disagio socio-economico: Il sostegno a leader controversi può riflettere la disillusione e il disagio socio-economico, spingendo gli elettori a cercare alternative anche contro il proprio interesse [lavoce.info – Astensionismo, una minaccia per la democrazia].
  3. Manipolazione mediatica e retorica: La manipolazione mediatica può influenzare la percezione degli elettori, presentando un’immagine distorta dei fatti e suscitando un sostegno irrazionale [journals.openedition.org – Democrazia e rappresentanza politica. Un’alleanza…].
  4. Frustrazioni politiche: Le frustrazioni politiche possono alimentare un desiderio di cambiamento anche attraverso vie non convenzionali, nonostante le implicazioni antidemocratiche [media.fupress.com – Breve storia della democrazia. Da Atene al populismo].

L’utilizzo del termine ‘stupidità’ potrebbe essere limitante e non riflettere la complessità di queste dinamiche. Un termine più adatto potrebbe essere “vulnerabilità socio-politica” o “disinformazione consapevole”, considerando il mix di fattori che influenzano la sostenibilità del sostegno a leader problematici.

User

Puoi approfondire ‘disinformazione consapevole’, perché a me sembra quasi un ossimoro, sarebbe come dire che qualcuno rimanga ignorante per scelta.ChatGPT

ChatGPT

Disinformazione consapevole: quando la manipolazione è intenzionale

La “disinformazione consapevole” si riferisce alla diffusione deliberata di informazioni false o fuorvianti, sapendo che sono false, con l’intento di manipolare l’opinione pubblica o raggiungere un fine specifico. Contrariamente all’ignoranza, la disinformazione consapevole implica una conoscenza precisa e intenzionale nell’indurre l’inganno.

  1. Manipolazione dell’opinione: Alcuni attori, come gruppi politici o interessi economici, diffondono deliberatamente false informazioni per influenzare l’opinione pubblica a proprio vantaggio [linkedin.com – Arginare la diffusione della disinformazione online].
  2. Contesto attuale: L’era digitale ha amplificato la disinformazione, consentendo la rapida diffusione di notizie false tramite social media e piattaforme online [huffingtonpost.it – La bufala della post verità e gli inganni della legge anti…].
  3. Manipolazione retorica: L’uso di informazioni distorte o fuorvianti, mentre si è pienamente consapevoli della loro falsità, può essere utilizzato come una forma di persuasione o per creare confusione [illibraio.it – Ossimoro: significato ed esempi della figura retorica dell’…].
  4. Rischio per la democrazia: La disinformazione consapevole mina la fiducia nell’informazione affidabile, ostacola il dibattito pubblico e può influenzare le decisioni politiche [agendadigitale.eu – Fake news, Cerrina Feroni (Garante privacy): “Cosa fare…].

La disinformazione consapevole si distingue dall’ignoranza poiché implica una deliberata manipolazione della verità per raggiungere obiettivi specifici, presentando un rischio significativo per la società e la democrazia.

User

OK ‘disinformazione consapevole’ ho capito che riguarda chi produce informazione, ma per chi la fruisce? Come può la gente essere cosi ‘sprovveduta’ per usare un eufemismo da non comprendere l’assurdità di certe informazioni? Come posso credere a qualcuno che dice di avere visto un elefante volare?ChatGPT

ChatGPT

Sulla credibilità delle informazioni e la loro fruizione

  1. Conferma delle proprie convinzioni: Le persone possono selezionare informazioni in base alle proprie convinzioni pregresse, ignorando o screditando dati contrari, un fenomeno noto come “conferma delle proprie opinioni” [academia.edu – La Memetica tra filosofia e scienze cognitive].
  2. Manipolazione emotiva e psicologica: Talvolta, le informazioni mirano a suscitare emozioni forti come paura o rabbia, influenzando la percezione della credibilità [libri.unimi.it – IL GRAN SOTTISIER].
  3. Fenomeno psicologico: La tendenza a credere a informazioni inverosimili può essere attribuita a fenomeni psicologici, come l’illusione della verità o la suggestione, che possono influenzare la percezione della realtà [issuu.com – Putinfobia. (Giulietto Chiesa)].
  4. Controllo critico dell’informazione: La valutazione critica delle fonti e la capacità di discernimento richiedono competenze di alfabetizzazione mediatica e capacità di analisi delle informazioni, che possono essere scarsamente sviluppate in alcuni individui [controtuttelemafie.it – CULTUROPOLI].
  5. Esperienza personale: L’esperienza diretta può avere un forte impatto sulla credenza delle persone, anche se contraddice la logica o le conoscenze comuni [theitalianreview.com – the Italian review Archivi].

La percezione e la credibilità delle informazioni possono essere influenzate da molteplici fattori, comprese le emozioni, la formazione personale e l’ambiente circostante. La capacità di discernimento richiede una valutazione critica, alfabetizzazione mediatica e un controllo razionale delle fonti.

User

Ok il primo punto è a mio avviso quello cruciale, ovvero il meccanismo del ‘confirmation bias’, so quanto è insidioso, è quel meccanismo che nel tempo ha prodotto anche errate teorie scientifiche, perché quando uno si affeziona troppo ad una tesi, ad un teorema tende a prendere in considerazione solo le informazioni che confermano tale idea ed a escludere quelle che la confutano. Poi certo anche gli altri punti. Aggiungerei anche l’avidità e l’ambizione di molti politici che per tornaconto personale si unirebbero anche al diavolo (se esistesse). Ma quindi tutti quelli che posseggono ancora una mente lucida ed un pensiero critico, cosa possono fare? Quali strategie possono mettere in atto per evitare di piombare in una distopia mondiale?ChatGPT

ChatGPT

Le persone con una mente critica possono adottare diverse strategie per evitare di cadere in trappole cognitive e contribuire a prevenire una distopia mondiale:

  1. Diversificare le fonti di informazione: Accedere a una varietà di fonti imparziali ed affidabili per ottenere una visione più completa e meno distorta della realtà [fedoranadiatamellini.it].
  2. Sviluppare l’alfabetizzazione mediatica: Migliorare la capacità di discernere tra fonti affidabili e quelle manipolate o fuorvianti, cercando di comprendere come funzionano i media e le loro dinamiche [neurexplore.com].
  3. Esaminare criticamente le informazioni: Applicare un pensiero critico, valutando le informazioni con uno sguardo obiettivo e cercando evidenze concrete che le supportino, oltre a esaminare anche punti di vista contrari [pensierocritico.eu].
  4. Consapevolezza del bias di conferma: Riconoscere il proprio bias di conferma aiuta a mitigarne l’impatto, essendo consapevoli del modo in cui si può essere inclini a cercare solo conferme delle proprie idee preesistenti [psicologospinelli.it].
  5. Promuovere il dibattito e il confronto costruttivo: Favorire dialoghi aperti e costruttivi, accogliendo opinioni diverse per raggiungere una comprensione più ampia e inclusiva [pensierocritico.eu].

Utilizzando queste strategie, le persone possono contribuire a preservare un pensiero critico e una prospettiva obiettiva, riducendo così il rischio di cadere in trappole cognitive e aiutando a prevenire scenari distopici a livello globale.

User

Questo per loro stessi, ma cosa si può fare per portare un po’ di luce nelle menti di coloro che una mente lucida, critica ed equilibrata non l’hanno?ChatGPT

ChatGPT

Per contribuire a illuminare le menti di coloro che potrebbero non avere una mentalità critica, equilibrata e lucida, si possono adottare approcci educativi e pratiche che favoriscono una visione più obiettiva della realtà:

  1. Educazione mediatica: Promuovere programmi educativi che insegnino ad analizzare criticamente i media, aiutando le persone a comprendere come vengono prodotte e diffusi i contenuti informativi e le possibili manipolazioni presenti [ordineliguregiornalisti.org].
  2. Insegnamento del pensiero critico: Incorporare l’insegnamento del pensiero critico nelle istituzioni educative, insegnando le abilità necessarie per valutare in modo critico le informazioni e le fonti da cui provengono [tecnicaellascuola.it].
  3. Sviluppo dell’alfabetizzazione digitale: Fornire conoscenze e competenze per utilizzare la tecnologia in modo responsabile e critico, capendo i meccanismi di funzionamento dei social media e delle piattaforme online [culturedigitali.org].
  4. Promuovere il dibattito e il confronto: Favorire discussioni aperte e costruttive in spazi pubblici, incoraggiando il confronto di idee diverse e rispettando opinioni contrastanti per stimolare una comprensione più ampia e inclusiva [balcanicaucaso.org].
  5. Cultura della conoscenza e della ricerca: Incoraggiare la curiosità, la ricerca autonoma e la ricerca della conoscenza in vari campi, promuovendo l’importanza di basare le opinioni su fatti verificabili e informazioni affidabili [carocci.it].

Queste strategie educative e informative possono contribuire a migliorare la consapevolezza critica e a sviluppare una mentalità più equilibrata, incoraggiando un approccio più riflessivo e oggettivo verso le informazioni e le opinioni. [1] [2] [3] [4] [5]

La piccola stupidità del passato si fonde con la vasta stupidità odierna.

Cosa è successo negli ultimi tempi?

Cosa è variato nella mente delle persone da arrivare a eleggere un presidente negli U.S.A che solo un paio di decenni fa non sarebbe stato preso in considerazione nemmeno come amministratore di condominio (ricchezza a parte)?

Cosa è successo nel nostro paese da avere al governo un individuo come Salvini che negli anni 80 l’avrebbero compatito anche al bar Sport, trattandolo come il solito “bauscia” egocentrico e narcisista senza nessuna speranza di successo con donne e amici, figuriamoci con la politica?

Cosa ci ha portato ad avere un ministro dell’agricoltura che non riesce nemmeno a parlare in modo comprensibile?

Cosa ci ha portato ad avere un presidente del consiglio che si lascia prendere per il culo da comici russi, pure pessimi attori?

Cosa è successo perché in Israele da 15 anni sia all’ opera un governo retrogrado, anacronistico, fondamentalista ed allo stesso tempo totalmente carente sotto l’aspetto strategico militare al punto di permettere un’invasione sul suo territorio con conseguenze catastrofiche?

Cosa è successo al mondo da avere portato l’imbecillità al potere?

Per quale confuso meccanismo popoli vissuti da tempo in democrazia, nella se non totale, quasi libertà di informazione, hanno consapevolmente (almeno in apparenza) scelto leader improbabili, inefficaci, senza una adeguata formazione e cultura per condurre il loro paese? Cosa è successo in Argentina visto che da oggi il nuovo presidente è Javer Milei praticamente un coglione che si presenta ai comizi con la motosega e che minaccia di scatenerà una guerra civile tipo Trump solo per suo tornaconto personale ed idiozia palese?

Perché criminali o casi psichiatrici oggi conducono gli stati, stanno per farlo o lo faranno?

Popolo bue è la keyword da me più utilizzata negli anni e la penso ancora così. Il suffragio universale per funzionare in una democrazia necessita che le persone siano acculturate, informate, abbastanza intelligenti e con una visione allargata nello spazio e nel tempo.

Quello che è successo a mio avviso negli ultimi anni è che la vecchia stupidità che sperimentai quando ero molto giovane, quella stupidità confinata nel bar del quartiere con il solito soggetto che iniziava ogni frase con “IO”, quella stupidità presente in ogni famiglia ma prerogativa spesso di una sola persona su tutta la famiglia allargata, tipo lo zio ‘scemo’, quella stupidità antica ma comunque circoscritta, quella stupidità era piccola, quella piccola stupidità del passato si è però fusa con la grande stupidità di oggi, la grande stupidità odierna esponenzialmente ampliata dai social, dalla rete. Internet che si forse all’inizio portò una maggiore informazione orizzontale ma che immediatamente dopo ha per meri interessi economici diffuso l’imbecillità, orizzontale ma pur sempre imbecillità.

Da quando la tecnologia è diventata ‘user friendly’ è iniziata questa catastrofe, quando ancora per scrivere sulla rete bisognava investire dei soldi (anche se pochi) e soprattutto del tempo per formarsi, perché implementare un blog non era per tutti, le cose andavano meglio, in quanto a produrre idee erano ancora giornalisti e ‘professoroni’. Con la diffusione dei social tutto è stato più facile, il vecchio brontolone da bar ha incontrato masse composte anche di giovani incapaci di leggere un libro cartaceo o digitale che si voglia, giovani incapaci di leggere oltre i 140 caratteri, giovani molto pigri, purtroppo una grossa fetta di giovani oggi sono così studiano per passare gli esami non per imparare.

Insomma la vecchia piccola stupidità del passato si è avvalsa della molto più vasta stupidità odierna condizionando quest’ultima come un parassita.

I tecnocrati hanno enormi responsabilità, oggi dovrebbero pensare molto di più prima di agire, dovrebbero soffermarsi a meditare su quanto sia opportuno rendere le IA personalizzabile ed accessibili a chiunque.

Tante vittime, nessun innocente, schierarsi da una parte o dall’altra nel conflitto Israele Palestina è una cosa da idioti.

Il conflitto Israele-Palestina: Comprensione delle Radici Storiche e delle Complessità

Il conflitto tra Israele e la Palestina è un tema di discussione globale che richiede una comprensione approfondita delle sue radici storiche e delle complessità politiche. In questa analisi, esploreremo la storia del conflitto e le colpe di entrambi i contendenti, evidenziando le sfumature spesso trascurate. È fondamentale evitare una visione superficiale del conflitto e considerare il quadro completo.

Le Radici Storiche del Conflitto

Il conflitto tra Israele e la Palestina ha inizio nel XX secolo, quando il movimento sionista cercava di stabilire uno stato ebraico in Palestina, all’epoca sotto il dominio dell’Impero ottomano. Nel 1947, le Nazioni Unite hanno approvato un piano di spartizione della Palestina in due stati: uno ebraico e uno arabo. Questa decisione ha scatenato una serie di conflitti che perdurano fino ai giorni nostri.

Entrambi i contendenti, Israele e i Palestinesi, hanno commesso errori e subito ingiustizie nel corso del conflitto. Israele è oggi uno stato con una democrazia stabile e una forte opposizione politica. Tuttavia, alcune delle politiche del governo israeliano, come la costruzione di insediamenti in Cisgiordania, sono state oggetto di controversie e critiche.

L’Errore delle Sinistre Occidentali

Vedo molti giovani occidentali manifestare per la Palestina, per quanto può sembrare giusto visto il grosso squilibrio di forze a favore di Israele. Ma bisogna anche pensare a quale è il progetto politico e sopratutto ideologico di Hamas, quale paese e mondo hanno in mente.

È interessante notare che le sinistre occidentali hanno talvolta sostenuto movimenti rivoluzionari senza considerare appieno le conseguenze. Un esempio eclatante è la rivoluzione islamica in Iran nel 1979, che ha portato al potere una teocrazia restrittiva delle libertà individuali, molto diversa dal precedente regime dello Scia Reza Pahlavi. Le forze socialiste che appoggiavano la rivoluzione sono dopo la presa del potere da parte di Komeni Questo ha avuto implicazioni significative per l’Iran e per l’intero Medio Oriente, contribuendo all’islamizzazione della regione. La rivoluzione fu anche sostenuta da movimenti socialisti, ma poi dopo la presa del potere teocratico molti dei movimenti socialisti furono soppressi o messi in disparte dal nuovo governo teocratico, poiché il regime cercava di consolidare il proprio controllo e ridurre l’influenza di gruppi politici e movimenti alternativi.

Oltre la Pietà per le Vittime Innocenti

Al di là della compassione per le numerose vittime innocenti, soprattutto i Palestinesi, è cruciale considerare il quadro più ampio del conflitto. Israele rimane un paese con un sistema democratico, dove il dibattito politico e l’opposizione sono parte integrante del processo decisionale. Dall’altra parte, gruppi come Hamas cercano di costringere i propri cittadini a una teocrazia islamica, sollevando interrogativi sul futuro della Palestina.

Aggiornamenti sull’Attacco di Hamas del 7 Ottobre 2023

In linea con il paradigma ideologico di Hamas, l’organizzazione ha lanciato un attacco feroce sul territorio israeliano il 7 ottobre 2023. Questo attacco ha ulteriormente complicato il conflitto, mettendo in pericolo la sicurezza degli israeliani e dei Palestinesi. È fondamentale continuare a monitorare gli sviluppi e cercare soluzioni pacifiche per porre fine a questa spirale di violenza.

In conclusione, il conflitto Israele-Palestina è un argomento complesso che richiede un approccio ponderato e basato sulla comprensione delle radici storiche e delle complessità coinvolte. Schierarsi superficialmente da una parte o dall’altra non è la soluzione. Dobbiamo cercare una via per promuovere la pace e la giustizia per entrambe le parti coinvolte

La scuola italiana non è peggiorata negli ultimi anni, è sempre stata uno schifo.

Scuola Italiana: Passato e Presente a Confronto – Miglioramenti e Riflessioni

Attualmente è mio parere che la scuola italiana è organizzata malissimo, ma devo dire che lo era anche allora. Negli anni 60 e 70 personalmente ebbi dei pessimi insegnanti, i quali mi fecero odiare rispettivamente le loro materie, alle elementari la maestra ci metteva letteralmente le mani addosso, ero disgrafico, roba da non riuscire a rileggere dopo pochi minuti i miei stessi appunti, ma allora non si diagnosticavano queste cose, semplicemente per la maestra o professoressa ‘scrivevo da schifo’. Alle medie solo per fare un esempio la prof. di matematica se ne uscii con questa affermazione: “in India muoiono di fame, perchè sono in troppi, se buttassimo un po’ di bombe atomiche risolveremmo il problema” (non sto scherzando). Alle superiori Istituto Luigi Galvani di Milano si faceva una selezione feroce, pochi riuscirono a diplomarsi dei miei amici ed io non fui tra quei pochi. Nella mia classe, 3° verso la fine dell’anno il professore di matematica ci annunciò di avere finito tutto il programma, non il programma dell’anno in corso in anticipo, ma bensì il programma di tutto il quinquennio, in pratica almeno per la matematica in classe 3° avremmo già potuto dare l’esame di maturità.

Non è vero che la scuola italiana è peggiorata negli ultimi anni. E’ SEMPRE STATA UNA MERDA.

Personalmente nella scuola di oggi, sopratutto con gli strumenti di oggi e con i miei problemi di allora mi sarei trovato molto meglio, forse sarei arrivato anche alla laurea, tantè che anni dopo, autonomamente sono diventato fotografo, stampatore, grafico, ed in ultimo ho imparato a programmare in diversi linguaggi di programmazione come Java, php, javascript, ecc, senza un insegnante ma autonomamente. Oggi si passati all’opposto come spesso succede in questo paese, ma se dovessi scegliere preferirei il presente dovo non sono solo gli insegnati l’unico canale di apprendimento.