Sono vecchio lasciatemi stare!

A molti di voi sarò capitato interloquendo con persone non più giovanissime, di incorrere nella frase: �ma lo sa che io sono vecchio, cosa vuole che ne sappia di certe cose�, o peggio: �io sono vecchio queste cose le lascio ai giovani, mio figlio sa di questa cosa, lui ha studiato, lui ha il computer, lui usa quella cosa li, io riesco a malapena ad usare il telecomando.�
A molti capita nella vita di dovere sentire queste affermazioni, quando si deve avere a che fare con i �vecchiù, per lavoro (vedi call center, sportelli sanitari, poste, ecc) o anche semplicemente con genitori, nonni parenti, che magari si vuole convincere ad usare il bancomat invece di rischiare trasportando i contanti della pensione in borsetta.
L�Italia, si sente dire tutti i giorni,èun paese in prevalenza di persone anziane, visto il calo delle nascite che esiste ormai da decenni, sommato all’allungarsi della vita media. Paradossalmente però proprio gli anziani sembrano essere la categoria alla quale si da meno valore.
D�altra parte sembra che siano loro stessi a volere così, la sensazioneèche ad un certo punto della vita, punto che non per forza coincide con la fine della vita produttiva, ma che spesso anzi inizia molto prima della pensione, da questo punto si smette più o meno gradualmente di aggiornarsi, si sospendono gli upgrade che normalmente ci servono per passare da una abitudine all’altra, da l�utilizzo di una tecnologia all’altra, da un interesse ad un altro, in poche parole sono quegli aggiornamenti mentali atti a sincronizzare la nostra evoluzione personale alla ben più ampia evoluzione della società.
Sembra quasi che la stessa modalità che si usa per i computers ad esempio, la si usi per gli esseri umani, si investe su software, su aggiornamenti di sistema, si cambia anche il processore e l�hardDisk, ma solo fino ad un certo punto fino a quando: �ne vale la pena�, fino a quando non diventa più conveniente cambiare tutto il computer.
Qui però stiamo parlando di persone e la cosa più pazzescaèche sono queste stesse persone a volersi rottamare. Per quel poco che ho capito sono loro stesse a considerarsi soggetti sui quali diventa antieconomico investire, antieconomico nonèda intendere in senso monetario ma anche solo in senso di investimento temporale, parlando con queste persone ho avuto la sensazione che la loro unica progettualitàèproiettata sui figli: loro sanno , loro fanno, loro hanno ancora diritto di cittadinanza in questo mondo.
Ma se Indro Montanellièmorto mi sembra a 95 anni che ancora scriveva articoli, perchè tutti gli altri giù a 60 70 anni non vogliono nemmeno imparare ad inviare un sms o ad usare un bancomat. Non parliamo di internet che spesso viene vissuto da queste persone come una diavoleria pericolosa per la loro vita.
Si parla spesso di anziani che muoiono nell�indifferenza degli altri, ma non sarò forse che loro per primi nella società delle comunicazioni, rifiutano la comunicazione e tutte le tecnologie e le metodologie ad essa correlate.
Mi chiedo perchè questo atteggiamento, perchè questa anoressia verso qualsiasi nutrimento per la mente, mentre magari non si rinuncia a nutrire il fisico per non morire. La questione si traduce proprio in questi termini, ci si rifiuta di vivere ma si continua a farlo, tante volte sono stato tentato di rispondere all’affermazione: �io sono una persona vecchia mi lasci stare� con: �perchè non si spara?�.
Ho incontrato d�altra parte persone che a dispetto dell’età anagrafica sono impegnate in diverse attività, che seguono corsi per imparare ad utilizzare il computer ed internet, ma che soprattutto non chiudono le porte alle novità tecnologiche ma che anzi le sfruttano a loro vantaggio, che non mettono i figli su di un piedistallo di riverenza e timore ma che comunicano con essi sforzandosi di imparare i linguaggi della tecnologia. Essi sanno benissimo che la cultura, la conoscenza, le capacità tecnologiche dei figli possono gratificarli, ma non saranno mai le loro edèmeglio brillare di luce propria seppur tenue, che porsi costantemente all�ombra del successo vero o presunto dei propri figli. Purtroppo questo genere di anziani sono una esigua minoranza, mentre la prima categoria citata una moltitudine ed a parere mio per la maggiore concentrati nel nostro bel paese ormai tra i più obsoleti in Europa.
Ma speriamo che le cose possano cambiare.