Cloud Atlas: dalla peggiore società distopica al manifestarsi di un universo utopico.

Cloud Atlas: dalla peggiore società distopica al manifestarsi di un universo utopico.

Cloud Atlas è uno di quei film gradevoli e comprensibili che si può vedere più di una volta senza annoiarsi ed ad ogni reiterata visione scoprire nuovi aspetti della storia. Per me che infantilmente odio i brutti finali (nel senso banale dell’affermazione, cioè quando il film ‘finisce male’) è ancora più gradevole. Mi da serenità il fatto di passare da una soffocante distopia, come per i cloni usati come schiavi e che addirittura nutrono se stessi morendo, ad un utopico futuro su di un altro pianeta, dove il massimo del progresso portato dalla tecnologia si rappresenta nella figura di un vecchio che racconta in una improbabile lingua ai sui nipoti genetici e meno, dei tempi che furono sul pianeta terra. Insomma una emancipazione da una vita di cupezza, terrore, meschinità, codardia e nazismo sotto varie forme verso una ben meritata utopia.Cloud atlas
L’utopia nel film si estende in qualche modo per tutto il percorso umano, sotto forma di un destino che può solo riportare l’uomo ad una sua naturale dimensione di per se simmetricamente giusta, come dire che tutto è destinato a tornare alla sua dimensione originaria e che questa per sua natura premia gli aspetti più meritevoli dell’essere umano. Senz’altro una visione positiva di un universo in apparenza e solo in apparenza soffocante e distopico.

Da Dalema a Renzi i rianimatori del nano.

Da Dalema a Renzi i rianimatori del nano.

Possibile che i leader o pseudo tali del pd debbano reiterare all’infinito gli stessi errori. Oggi è il turno di Renzi che con gli elettrodi sul corpo senza vita del ego-nano nazionale da le consuete scariche: “libera, libera, libera” e poi vai di rivoltante respirazione bocca a bocca ed ecco che l’ometto si riprende con i suoi capelli virtuali dritti in testa.

La prima rianimazione la fece Dalema con la bicamerale, quando Berlusconi era politicamente down, ovviamente dopo avere ottenuto quello che voleva il nanetto affetto da priapismo fece saltare il tavolo della bicamerale e Dalema lo prese dolcemente in quel posto.

Poi ci fu quell’altro grande genio di Veltroni che si riferiva B. o curto come se fosse un entità astratta, che ancora doveva manifestarsi, come la particella di Dio, il famigerato bosone di Higgs: “Il capo dello schieramento a noi avverso”. Così lo chiamava dopo averlo anche in questa occasione riportato in vita attraverso manovre di rianimazione, del tipo: “il mio interlocutore naturale è Silvio Berlusconi” In una situazione dove sarebbe bastato che il brillantone cercasse il dialogo con Casini e coloro che in qualche modo erano riusciti a isolare B., per magari vincere le elezioni, fare fuori un becero centrodestra e il suo padrone. Questa si chiama però si chiama strategia politica e intelligenza, ma pare che questi due geni siano assenti dal dna del PD.

Si perché la stessa cagata ora la sta facendo l’uomo nuovo, invece che cercare di dare una definitiva strategica spallata ad un  politico che è un pericolo per il paese e anche per la sua carriera, lui preferisce richiamarlo nella politica, fa niente che è un pregiudicato.

Uruguay prestaci il tuo presidente, il nostro è obsoleto.

Uruguay prestaci il tuo presidente, il nostro è obsoleto.

Josè Mujica

Un presidente veramente sobrio e semplice, un vero esempio per i suoi cittadini. I nostri politici al confronto sfigurano vergognosamente.

Ad oggi comunque un Ciampi mi andrebbe più che bene, Napolitano è l’emblema del potere con il solo fine di generare altro potere, è l’emblema dei privilegi che generano altri privilegi, è l’emblema del nepotismo che genera altro nepotismo, è l’emblema si una classe politica che si auto celebra, totalmente acritica verso se stessa, la quale genera solo grande frustrazione nel suo popolo.

Ho la sensazione che siamo agli ultimi, ora o si cambia o si muore, chi non muore si ripete, ma ormai i cicli si sono esauriti.

Ignoranza o lobby degli editori?

Ignoranza o lobby degli editori?

firmiamo.it è un fantastico strumento ma come purtroppo spesso accade in questo paese quando uno strumento è troppo popolare viene utilizzato da ignoranti nel migliore dei casi o nel peggiore dei casi in malafede strumentalizzato da una qualche lobby, come potrebbe essere in questo caso dalla lobby degli editori, sinceramente faccio fatica ad accettare il fatto che ci siano persone così arretrate e cosi chiuse mentalmente.

Nel link sotto una petizione, manco a dirsi: contro gli ebook
STOP AGLI E-BOOK SCOLASTICI
http://firmiamo.it/stop-agli-e-book-scolastici#comments

Alle persone che hanno votato la petizione mi viene da dire che purtroppo come spesso accade in Italia è la disinformazione a determinare le scelte delle persone, bisognerebbe invece studiare una questione prima di spararle grosse. L’ebook-reader tanto per cominciare non emette radiazioni in quanto non è retroilluminato, si tratta di microparticelle solide che si dispongono in modo da formare lettere e disegni, la tecnologia è quella del e-ink o e-paper, nel solo caso di Asus che per altro utilizzo, tant’è che non si può leggere al buio come si fa con un tablet. Un ebookreader può contenere miglia di titoli, sopratutto al contrario del classico zaino non spacca la schiena ai nostri figli. Per il momento è solo bianco e nero ma esistono prototipi a colori e delle dimensioni di un sussidiario. Potrei limitare l’uso dello smartphone a mia figlia ma non quello di un ebookreader.
Informatevi, gli unici soggetti che potrebbero avere degli svantaggi dall’introduzione degli ebook al posto dei libri cartacei sono gli editori, forse che i firmatari per altro pochini sono editori? O come spesso accade in bananaland parenti di questi?.

Per salvare l’Italia serve Un antitaliano.

Per salvare l’Italia serve Un antitaliano.

Renzi ,Grillo, Letta, Civati, Fassina, ecc. coloro che potrebbero apparire come la novità politica, sono quelli che dopotutto non hanno una responsabilità diretta del fatto che la nazione intera sia nella merda. Anche costoro comunque non hanno le palle per indicare, quella che è l’unica strategia possibile attualmente, per fare ripartire l’economia, ovvero il ripristino di una condizione antecedente l’inizio delle cause della crisi economica, un po’ come quando lo smartphone si inceppa (per usare un termine poco tecnico) e si preme quel tasto che recita: “ripristino dati di fabbrica”.Significa semplicemente che bisogna restituire potere d’acquisto, quindi fiducia, a coloro che in questi anni l’hanno perso a svantaggio di coloro che in questi anni si sono arricchiti a dismisura. Il paradigma da mettere in atto è quello della REDISTRIBUZIONE delle ricchezze e non di 5 ridicoli miliardi spalmati su 5 anni, come vuole fare questo inutile governo ma almeno 300 miliardi, sottratti ai ricchi, alla finanza, alla mafia, agli evasori, legalizzando e tassando la prostituzione, legalizzando e monopolizzando le droghe leggere, le quali di fatto sono già libere assieme alla cocaina, libere nelle misura in cui reperibili da chiunque in qualsiasi momento, facendo pagare le tasse al gioco d’azzardo (molte più tasse) sopratutto a quelle macchinette rovina famiglie.

Non si tratta di comunismo, anzi di liberismo, il liberismo dice che il mercato determina il benessere della popolazione, che un individuo perseguendo il proprio arricchimento automaticamente persegue anche il benessere della collettività. Il liberismo dice anche che qualsiasi azione commerciale che svantaggi un soggetto economico indipendentemente dalla sua ricchezza di partenza è per il mercato un fallimento. Poniamo che ciò sia vero, legittimo e morale, allora tutto dipende dalle condizioni di partenza, siccome nel nostro nepotista, corrotto e mafioso paese le condizioni iniziali non sono state determinate dal caso e nemmeno da merito, saggio sarebbe azzerare tutto o quasi, buttare le vecchie carte da gioco, aprire un nuovo mazzo, redistribuire le carte e ripartire con le vere regole del liberismo, ovvero libera e vera concorrenza, meritocrazia e libera impresa, fatta da liberi imprenditori che giocano con le loro fiches non con quelle dello stato, come i Riva o i “capitani coraggiosi” si Alitalia. Azzerare tutto redistribuendo energicamente verso le classi meno agiate, ritornare ad una situazione meno schifosamente a vantaggio dei ricchi finanzieri, e più verso una giustizia sociale. Io penso che l’idea liberista, sia superata, obsoleta, poco scientifica e moralmente discutibile, il fatto è che però nel nostro paese in questi anni non si è applicato il liberismo ma una sorta di ibrido una sorta di libernepotismo, una cosa tipicamente italiota, infatti per esempio la Spagna sta uscendo in qualche modo dalla crisi, noi no perché il nostro è un problema strutturale e sopratutto culturale e nessuno dei politici attuali ha il coraggio di pronunciare le parole: redistribuzione  e giustizia sociale, per paura di essere tacciato di comunismo o peggio di assistenzialismo,  il paradosso è che in questo paese l’assistenzialismo c’è sempre stato solo che stato rivolto ai potenti ed ai ricchi anziché ai poveri, un’altra parola molto abusata in Italia: “famiglia”, ha fatto più che altro danni perché per noi la famiglia è il recinto dei privilegi, anzi dei “diritti acquisiti”. Nessuno nemmeno Grillo ha il coraggio di andare contro l’ideologia della famiglia ma è quello che ci vorrebbe.

Mai come in questo momento avremmo bisogno di politici coraggiosi che senza paura abbiano il coraggio di mettere in discussione l’italianità stessa, tutti quei paradigmi di cui erroneamente siamo stati persino orgogliosi. Mai come in questo momento avremmo bisogno di un anti-italiano.