Poverty is not lack of character, poverty is lack of money

Poverty is not lack of character, poverty is lack of money

Why we should give everyone a basic income | Rutger Bregman | TEDxMaastricht

E’ ora di inizare una seria discussione, suil reddito minimo di inserimento, con l’automazione del lavoro, la demonetizzazione e la dematerializzazione dei beni è a mio avviso l’unica strada praticabile, ed è quello che pensa in questo video Rutger Bregman e in questo sotto Federico Pistono che produce delle idee fortemente condivisibili, per persone che come me da anni hanno grandissime difficoltà a trovare un lavoro.

Molti liberi pensatori non ideologici ma pragmatici, con spirito innovativo, con le tipiche capacità di analisi dei giovani nutriti con gli algoritmi dei linguaggi informatici.

Mi piace in particolare l’analisi di Pistono e Bregman e la sua conseguente idea di un ‘basic income’. Queste per altro non risultano essere idee del tutto nuove ma prodotti anche di antichi pensatori, solo oggi però ci sono le condizioni tecniche, ma sopratutto le ricchezze economiche che potrebbero renderla praticabile. Come ho già scritto fino alla nausea in tanti altri articoli si tratta solo della giusta e sacrosanta redistribuzione di ricchezze già esistenti, O forse veramente dobbiamo aspettare che i robots portino via il lavoro anche ai politici

E’ oramai risaputo che nei prossimi anni, l’automazione, i robots e l’intelligenza artificiale, cancelleranno moltissimi posti di lavoro, sembra però che i politici si concentrino ancora in maniera miope e colpevole sulla crescita economica, la loro idiozia non li porta a considerare che la crescita nei prossimi anni, ammesso che ci sia, sarà una crescita senza occupazione e che quindi l’unica soluzione sta nel basic income e amio avviso nella drastica riduzione delle ore lavorative.

Pistono scrive nel titolo del suo libro: I robot ti ruberanno il lavoro, ma va bene così.
‘Va bene così’ sta a significare che questa potrebbe essere una opportunità fantastica una futura utopia, avere molto tempo libero potrebbe significare il sostituire la crescita economica con la crescita umanistica.
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A piedi per una firma la camminata di Graziano Marcelli contro la disoccupazione over 40

A piedi per una firma la camminata di Graziano Marcelli contro la disoccupazione over 40

Disoccupazione degli over 40 una tragedia spesso ignorata dai media

 

Gli aiuti ai disoccupati siano essi giovani o vecchi come me, (di fatto disoccupato da 6 anni) esistono in tutti i paesi detti civili.

Se invece di dare mance elettorali a chi comunque un reddito già lo ha, i politici come Renzi si fossero impegnati per modificare le attualmente inutili agenzia del lavoro in qualcosa di efficace che aiuti veramente chi ha difficoltà a trovare un lavoro e non a trovarlo a quei soggetti che per le loro competenze e titoli un impiego se lo trovano senza problemi anche da soli, senza il bisogno di intermediari prezzolati. La proposta di legge di Graziano esiste nei paesi più civili del mondo, quasi in tutta Europa e sicuramente in Australia dove il sussidio è giustamente subordinato al non rifiutare più di 2 o 3 offerte di lavoro. Sono convinto che dal momento in cui lo stato italiano inizi ad aiutare economicamente i disoccupati, come per magia inizino ad essere efficaci anche le agenzie pubbliche del il lavoro

Si parla molto di più della disoccupazione giovanile a dispetto di quella in età più matura, per il solo fatto che i primi elettoralmente hanno un peso maggiore.
Come ho scritto più volte in questo blog bisogna considerare sempre il fatto che con la dematerializzazione, la demonetizzazione e sopratutto le nuove tecnologie robotiche e l’intelligenza artificiale, il lavoro di 8 ore per tutti diventerà nei prossimi anni impraticabile, sta alla nostra classe dirigente immaginare una società con più tempo libero ed una migliore qualità della vita, o una società dove esisterà una nuova categoria di emarginati ed una eguale se non inferiore numericamente categoria di privilegiati, coloro che un lavoro ancora c’è l’hanno. Andremo verso una riduzione  per legge dell’orario di lavoro con un reddito minimo di inserimento o rimarrà lo status quo con le ovvie conseguenze?

I nostri ‘statisti’ produrranno l’utopia o la distopia? Forse il comunismo non è cosi anacronistico come si crede.

 


Cosa è la destra, cosa è la sinistra?

Cosa è la destra, cosa è la sinistra?  il M5S ultimo baluardo anti-capitalista.

Molti compresi i parlamentari 5 stelle, sostengono che il paradigma, destra sinistra, sia superato, oramai anacronistico, per me questo può essere senz’altro vero ma solo in un ambito semantico, possiamo cambiare le etichette, possiamo chiamare destra: Topolino e sinistra: Paperino, ma le differenze per fortuna rimangono. Io intendo la sinistra come quell’area politica orientata verso la redistribuzione delle ricchezze, quell’idea che tutti devono avere gli stessi diritti e le stesse possibilità di costruire il loro futuro, siano essi nati in una famiglia ricca o povera, essere di sinistra vuole dire porre dei limiti alla finanza speculativa che negli ultimi decenni ha incrementato in maniera vergognosa le ricchezze di quelli che già erano ricchi di partenza ed hanno portato fasce della popolazione a non potere permettersi nemmeno di gestire la propria salute in maniera adeguata, per via dei costi dei ticket e le lunghe liste d’attesa.

La differenza tra destra e sinistra, non è come suggeriva Giorgio Gaber preferire la doccia al bagno, ma è la differenza che passa tra l’altruismo è l’egoismo, tra una economia regolata e controllata da uno stato forte ed etico e una economia basata su un selvaggio “laissez-faire”, che poteva andare bene ai tempi di Adam Smith all’inizio della fase capitalista, in un periodo storico nel quale si potevano solo migliorare le condizione umane, ma non oggi.

Oggi alla luce della conoscenza della  cinica, arrogante, egoista natura dei capitalisti mondiali e ancora più a quelli nostrani non si può certo pensare di lasciare fare a loro per il loro benessere e ‘il conseguente benessere generale’, in quanto quest’ultimo non si genera mai, forse perché le ricchezze  rispondono alle stesse leggi della materia barionica, ovvero semplicemente tendono ad aggregarsi in ammassi sempre più grossi che col tempo causano la scomparsa dei piccoli aggregati. Se in fisica questo porta alla nascita dei pianeti, in economia porta solo alla povertà di larghe fasce di popolazione e alla disperazione di queste, disperazione che la storia ci insegna non porta mai niente di buono.

Possiamo abbandonare pure il paradigma destra sinistra, ma non possiamo abbandonare i modelli di società sottostanti a questi brand, il modello che dice che la politica deve tutelare le fasce più deboli, contro il modello che dietro una finta idea di ‘libertà’ (vedi ‘la casa delle libertà’ che ha governato per 20 anni, per esempio) vuole solo mantenere i privilegi di banche, speculatori, potenti famiglie, lobbie di vario tipo, ecc.

Sono un anti-capitalista da sempre perché penso che una grossa ricchezza sia un crimine nella misura in cui determina una grossa povertà, quindi una grossa ingiustizia.

Al momento in Italia l’unico asset anti-capitalista a mio avviso è il movimento al quale sono iscritto: il M5S, anche se molti nel movimento sostengono che destra e sinistra sono concetti superati il M5S è l’unica forza politica che ha nel programma riforme di giustizia sociale, come il reddito di inserimento, l’acqua pubblica, un controllo dello stato su banche e finanza. Gli attacchi feroci che il movimento riceve negli ultimi tempi dai servi dei poteri forti dimostra a mio avviso il nostro essere anti-capitalisti.

Io non ho certezze come molti idioti sostengono di avere, quelli che vogliono uscire dall’euro nel nome di una presunta e questa si anacronistica identità nazionale, o quelli che vogliono a tutti i costi l’euro perché questo li rende più ricchi e più sicuri dei loro investimenti. Qui il punto è che o con l’euro o senza euro, le ricchezze vanno redistribuite, con un drastico abbassamento dell’orario di lavoro per legge ed un reddito per tutti coloro che un lavoro non lo hanno.

La Crescita è un illusione, uno specchietto per le allodole, anche nel nostro paese ci sono tantissime risorse, solamente mal redistribuite, in Italia come nel mondo è una follia continuare a volere crescere, perché comunque si tratta di crescita senza occupazione, si cresce ma i poveri rimangono poveri, la parola d’ordine non deve più essere crescita ma redistribuzione.

Molte menti non corrotte lo hanno capito, altre lo hanno capito ma sono in malafede perché vogliono continuare a mantenere i loro privilegi e gli altri ‘si fottano’.

Il vuoto dietro il web, la società a contenuto zero

mates

parlare senza dire

La trasmissione di ieri presa diretta mi ha confermato ciò che già pensavo che molti dei luoghi della rete, quelli sopratutto frequentati dai giovanissimi, sono a contenuto zero, infatti non si può nemmeno usare la definizioni di contenuti web in quanto questi sono solo dei luoghi virtuali senza contenuto, luoghi fatti di immagini e di storie senza peso specifico. Il mio terrore nasce quando capisco che i nostri figli fagocitano atomi senza massa celebrando questi eroi che si arricchiscono economicamente senza arricchire nessuno culturalmente, creativamente, tanto meno affettivamente, questi eroi post moderni esseri virtuali, vivi ma irreali, sono il risultato di infiniti competitivi casting che portano pochissimi ragazzi al successo e i restanti milioni condannati all’illusione di diventare come loro ma di fatto a rimanere follower a vita e quando la consapevolezza della realtà dell’insuccesso, dell’assenza di fama si palesa crudele, quando i like non si incrementano, si ritirano per sempre nella loro stanza di adolescenti diventando ritirati sociali.

La sofferenza dell’anima  perlomeno in passato era motore creativo di poesia, di ricerca interiore, di estetica, ma gli hikikomori (appunto i ritirati sociali) non producono niente di questo, continuano solo a navigare non nel mare delle emozioni e dei sentimenti ma nella rete delle banalità.

E’ tristissimo, molti hanno festeggiato la fine delle ideologie senza pensare che erano proprio queste ad evitare alle vecchie generazioni questo perdersi nelle banalità, questo perdersi senza eleganza.

Perché i giovani non si ribellano?
Quanto era estetica una molotov lanciata contro il potere?