Putin non è un giocatore di scacchi ma di poker

Ho il dubbio anch’io che Putin stia solo bleffando, che in realtà non ha nessuna intenzione di scatenare una guerra nucleare, anche perché pur essendo un narcisista machista, grande disprezzatore della democrazia, non è uno stupido. Gli armamenti russi al confronto di quelli NATO e USAF sono obsoleti, tranne una piccola percentuale, ragione per la quale punta tutto sul fattore umano, i suoi soldati sono carne da macello.

La domanda sorge spontanea siamo sicuri che non reagendo militarmente alle sue provocazioni per paura della sbandierata minaccia atomica, l’Ucraina non rischi di diventare i sudeti di Putin?

Putin da buon giocatore di poker non mostra le sue carte, ma appunto da pessimo giocatore di scacchi sembra non avere una vera strategia, ma fa solo la voce grossa e gonfia i muscoli.

Non dovevano le armi atomiche essere un deterrente alla guerra convenzionale? Sembrano invece essere un deterrente solo per coloro che hanno più raziocinio, o forse è esattamente quello che vuole farci credere il dittatore russo. In un duello vince chi ha meno paura di morire? o chi lo fa credere?

Putin attacca chi disprezza, quindi le sanzioni a che servono?

Non ho la pretesa di avere veramente capito la logica che sta muovendo in questi giorni la federazione russa, non sono un analista militare, ma siccome ne ho sentite tante di tentate analisi in questi giorni, tra le quali alcune campate in aria, voglio provare un approccio al conflitto più psicologico e meno logico strategico.

Mi sono accorto che a differenza dei vecchi leader Russi compresi quelli dell’ex unione sovietica Putin è decisamente meno pragmatico e sopratutto molto più egocentrico e narcisista di qualsiasi altro leader del passato.

Putin al contrario dei vecchi leader comunisti non ha un modello di società a cui fare riferimento e non ha nemmeno un partito come era il PCUS a cui fare riferimento. L’idea di Lenin non era di conquistare il mondo ma che questo diventasse tutto quanto comunista, per Putin è l’esatto opposto lui non vuole che le nazioni a lui più vicine adottino il suo modello, lui le vuole semplicemente controllare e in ultima analisi le vorrebbe comandare.

La cosa che però ho percepito nel carattere dello zar Putin è il disprezzo, disprezzo direttamente proporzionale alla ferocia dei suoi attacchi, penso a quanto fu brutale con i Ceceni, un po’ meno oggi con gli Ucraini che comunque ha definito riferendosi ai suoi leader “drogati neonazisti”, come se comunque avesse bisogno di diminuire il valore di qualcuno per poterlo attaccare.

Putin è un narcisista machista che considera gli Europei e chi vorrebbe diventarlo delle “femminucce”, questo sentire è mia opinione che potrebbe essere molto pericoloso per chi ad un invasione risponde con sole misure economiche, la cosa potrebbe essere vista da Putin come una debolezza da disprezzare e quindi decidere di alzare il livello di scontro, esattamente come ha fatto annunciando di alzare l’allerta nucleare, dopo le misure prese dal resto del mondo contro di lui. Per un tale soggetto forse avrebbe avuto un maggiore effetto deterrente schierare un grosso contingente di soldati NATO ed USA ai confini dell’Ucraina, ma sopratutto, non avrebbe stuzzicato il suo senso di virile superiorità. Ovviamente questa è solo un’idea ma viste le circostanze i politici e sopratutto i vertici militari non dovrebbero tralasciare nulla, anche perché fino ad ora il suo potere sulla Russia sembra essere ancora intatto.

Un appello ai media: basta con sevizi e interviste ai ‘no green pass’.

Penso di avere capito cosa vuole il popolo dei NO… no green pass, no mask, no brain, ecc. Questo popolo di idioti e sopratutto i loro ‘leader’ vogliono solo una cosa: visbilità. La protesta contro il green pass è solo una scusa, ciò che muove questi soggetti di forte interesse psichiatrico è solo il loro smisurato ego ed il loro narcisismo patologico. Costoro non avendo nella vita sviluppato un qualche talento che potesse portarli alla ribalta, che so talento musicale, artistico, culturale, scientifico, ecc. e non potendo cercare visibilità sostenendo tesi ed opinioni che sono della maggioranza, perché nel qual caso la concorrenza sarebbe troppa, quindi decidono di non essere agonisti di un’idea diffusa, ma antagonisti di questa, questo li pone in un area con pochissimi concorrenti, dandogli una maggiore probabilità di emergere come visibilità.

La maggior parte della responsabilità di tutto questo è dei media, che solo per avere un audience maggiore porta in trasmissione questi soggetti da manicomio, qualche volta da galera. Si tratta dello stesso meccanismo dei social che per tenere incollati sui loro canali gli utenti con il fine di fagli assorbire il maggiore quantitativo di pubblicità possibile hanno creato nel mondo una feroce polarizzazione mai esistita in passato ed hanno creato idee assurde come la ‘terra piatta’, il ‘ complotto per il meticciamento delle popolazioni caucasiche’ e tante altre belle stronzate.

Faccio un appello a tanti bravi giornalisti e conduttori: Basta con questa gente davanti alle telecamere, basta dare tutta questa visibilità a chi non ne ha nessun diritto, a chi non si è mai guadagnata questo diritto, con studi e approfondimenti. Questi analfabeti funzionali mettono a rischio la vita propria e altrui, si sa la libertà di un soggetto finisce dove inizia quella di un altro.

Ai giornalisti tipo Giletti mi viene da dire che Non si può invitare a parlare un idiota e poi stupirsi (o fare finta di stupirsi) del fatto che non dica cose intelligenti

Oscuriamoli!!!!!!

In tutto il mondo i governi di sinistra che inseguono le politiche di destra si danneggiano da soli. Vedi Biden.

Il presidente americano Biden con questo ritiro dall’Afghanistan si e’ tirato la zappa sulle palle.

I governi progressisti in tutto il mondo, compreso il nostro PD hanno negli ultimi decenni la brutta abitudine di volere conquistare, o meglio “inseguire” l’elettorato piu di destra continuando come nel caso di Biden parte delle politiche della destra. Il risultato e’ quello cosi’ di perdere gran parte dei loro elettori senza per altro acquisirne di nuovi a destra, esattamente quello che sta succedendo al presidente Joe Biden.

Molti leader di sinistra negli ultimi anni hanno annacquato la loro ideologia di base, snaturando la loro fisionomia solo per il consenso elettorale, in seguito a sondaggi che gli lasciano intravedere la possibilita’ di allargare la loro base elettorale, great bull shit, succede che chi era di destra comunque rimane sull’originale, mentre l’elettorato di sinistra essendo un elettorato spesso iconoclasta e soprattutto non un elettorato di fede ma un elettorato senz’altro piu pragmatico e anche piu severo, tende a penalizzare i leader che non fanno la politica che ci si aspetta da loro.

Anche se la percezione sul ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan era che la maggior parte degli elettori americani anche democratici fossero d’accordo, al momento dell’attuazione del piano di ritiro con il palesarsi della realta’ nuda e cruda attraverso immagini di donne in lacrime con un look occidentale, con immagini di morti, accompagnate dall’immagine di questi barbuti, ignoranti, prepotenti, armati fino ai denti, smuove rabbia e disprezzo verso i talebani ma anche almeno in parte verso chi ha dato l’ordine che ha causato il tutto, anche se non il principale responsabile visto che il personale artefice di questo ritiro e’ stato l’ex presidente Donald Trump, che paradossalmente ora attacca Biden proprio sul ritiro delle truppe.

Gli elettori di destra non solo americani sono diventati negli ultimi anni dei veri e propri ‘tifosi’, i quali accettano dai loro leader quasi tutto, qualsiasi comportamento del leader di destra non le fa perdere voti, si sa i tifosi calcistici non cambiano squadra ne quando perde ne sopratutto quando adotta atteggiamenti scorretti, mentre si sa a sinistra hanno piu “la puzza sotto il naso”

Trump l’aveva detto “potrei uccidere qualcuno qui da vanti alle telecamere e non perderei un voto”. Se Biden pensava di potere adottare anche solo il 10% di questo paradigma si sbagliava di grosso.

Mi viene da dire alle coalizione progressiste di sinistra: comportatevi secondo la vostra natura, altrimenti oltre a danneggiare i vostri elettori danneggiate anche voi stessi.

La sovrappopolazione è il male assoluto.

Ben vengano questo tipo di domande, è mia opinioni che la più grande criticità del nostro pianeta è proprio la sovrappopolazione, tutti gli altri problemi sono effetti non cause, tra cui anche il covid ed altre pandemie prossime a venire, se comprimiamo qualsiasi gas in un cilindro questo inizia a surriscaldarsi in quanto le molecole prendono a collidere una con l’altra, la stessa cosa succede sulla terra con la popolazione, quindi dobbiamo ridurre le molecole, ridurre gli esseri viventi sul pianeta, ridurre l’entropia, La prima cosa da fare quindi è accettare appunto l’idea che la sovrappopolazione è il male assoluto.

Detto questo a mio avviso la seconda cosa da fare, la più difficile è quella di abbandonare il modello capitalista/consumista, basato appunto sulla crescita economica continua che funziona solo se accompagnata da crescita demografica, necessitano nuovi modelli produttivi (spiegava Marcuse che sono i modelli produttivi a determinare la politica, non viceversa). Molte aziende e politici si riempiono la bocca con la frase: ‘economia circolare’ ma è solo banale retorica, fanno finta, Invece il paradigma citato deve diventare concreto.

Parallelamente al cambio dei modelli di produzione e consumo, la terza cosa da mettere in atto, è quella di disincentivare le maternità. Come? Magari evitando bonus e regalie per i nuovi nati (con buona pace delle destre clerical- fasciste). Insomma chi ha un figlio deve ricevere gli stessi aiuti di chi ne ha di più, se non addirittura penalizzare le famiglie numerose.

Quarta cosa, incentivare, finanziare e premiare la crescita culturale individuale, sopratutto di alcune aree del mondo e sopratutto delle donne, questo già da solo diminuirebbe la natalità, meno la gente è ignorante, meno figli fa. I mezzi di comunicazione dovrebbero iniziare a lavorare per produrre una immagine diversa di famiglia, magari non nucleare, sopratutto promuovere l’immagine di famiglie senza figli come famiglie positive.

“Fede nella scienza” è un ossimoro

La fede è appunto avere fede, quindi credere punto, le religioni si basano sulla fede, inutile cercare di confutare le credenze di un religioso. La scienza è fortemente basata invece sul dubbio, il dubbio è l’antitesi della fede, il dubbio è un motore che muove la speculazione scientifica e filosofica, un teorema diventa teoria solo dopo essere passata dal crivello della confutazione, una sorta di stress test come per un nuovo software. Anche quando una teoria è stabilmente comprovata come successe per la legge di gravitazione universale di Newton può con il palesarsi di nuove informazione dovere riattraversare il crivello del dubbio, è come di fatto è successo essere confutata o almeno corretta. Quindi “fede nella scienza” è un ossimoro.

In attesa della fine rovinosa del liberismo

Il comunismo come anche il socialismo sono solo modelli economico-sociali derivanti dal marxismo, il liberismo parte da un unica idea ovvero: ‘se perseguo l’obbiettivo di arricchire me stesso come effetto collaterale ottengo quello di creare benessere anche per il prossimo’. A mio avviso grandissima stronzata, che forse poteva andare bene quando fu postulata da da Adam Smith, quando il capitalismo era agli esordi, lo sfruttamento delle risorse era agli inizi e la popolazione mondiale era di un solo miliardo (anche se in forte crescita proprio da allora), inoltre la popolazione povera era cosi povera che poteva solo migliorare servendo un padrone. Attualmente il ‘laissez faire’ è un paradigma anacronistico, totalmente inadattabile ai tempi nostri.

Se il crollo del comunismo ha creato dei contraccolpi comunque gestibili nella società mondiale, il futuro crollo del capitalismo non sarà altrettanto indolore, sarà una catastrofe e credimi ci sarà il crollo del capital-liberismo è inevitabile che un modello basato sulla crescita infinita e economica e demografica (l’altra faccia del capitalismo il consumismo), in un contesto finito come è il nostro pianeta, sia destinato a fallire.

Il paese più liberista del mondo gli stati uniti è il paese ove ci sono le ricchezze più smisurate ma anche le povertà e le emarginazioni più estreme, è mia opinione che da li partirà l’inizio della fine della civiltà umana, quando chi non avrà più niente da perdere si comporterà di conseguenza.

Ha ragione il ministro Cingolani, l’idrogeno è un vettore migliore delle batterie.

Non nutro una particolare simpatia per l’attuale governo, sopra tutto per la scelta dei ministri e sottosegretari, inoltre mi infastidisce il continuo incensamento acritico da parte dei pietosi media italiani. Questo governo sta mantenendo la stessa direzione di Conte, il quale però veniva quotidianamente bersagliato dagli stessi organi di stampa attualmente ossequiosamente proni a qualsiasi scelta dell’attuale esecutivo.

Però ogni tanto qualche idea felice salta fuori da qualsiasi situazione contesto. Le affermazioni di Roberto Cingolani sul fatto di volere puntare all‘idrogeno, anziché alle batteria per fare muovere le prossime automobili, a mio avviso è giustissima. L’idrogeno non è come molti pensano una fonte di energia, ma è appunto un vettore, come lo sono anche le batterie, queste ultime però hanno enormi problemi di smaltimento, mentre l’idrogeno sia che venga combusto in un motore a scoppio (veicoli HICEV) o che venga trasformando in corrente attraverso celle a combustibile (veicoli FCEV) non emette nessun tipo di inquinamento, anzi nel caso del primo tipo di motore, emette aria più pulita di quella che trova.

Il punto rimane su come viene prodotto l’idrogeno, ma lo stesso ragionamento vale anche per le batterie, su come viene prodotta la corrente per caricarle, se si utilizzassero in ambedue i casi solo fonti ecologiche: fotovoltaiche, idroelettriche, geotermiche, vento, ecc., se a queste in vicino futuro si utilizzasse anche la fusione nucleare calda, alla fine l’idrogeno risulterebbe il vettore vincente, in quanto non ci sarebbe nulla da smaltire come per le batterie.

Si potrebbe anche riprendere il modello energetico di Rifkin, il network energetico, una sorta di internet dell’energia, una rete che preleva o distribuisce l’energia a seconda dell’esigenza del momento, niente andrebbe sprecato. Una batteria poi anche se non utilizzata si scarica comunque dopo un dato tempo, mentre l’idrogeno mantiene sempre lo stesso potenziale nel tempo.