Mi fa paura la corsa di media e politici alla normalizzazione di Trump

Trump, la “normalizzazione” mediatica e il pericolo di una nuova dittatura

Mi inorridisce il modo in cui, a pochi giorni dall’elezione del “brutto uomo arancione”, i media e i nostri politici (non solo quelli di destra) si siano affrettati a descrivere Donald Trump come un comune statista, anziché come colui che, per usare un eufemismo, molesta le donne ed è responsabile di un tentativo di colpo di Stato, oltre che della morte di cinque persone durante l’assalto a Capitol Hill.

L’atteggiamento di alcuni opinionisti e giornalisti

Mi fa letteralmente inorridire un personaggio come Ernesto Galli della Loggia con le sue affermazioni a sostegno di Trump; e ancora di più mi sconvolge Federico Rampini, un giornalista che ho sempre stimato (ultimamente molto meno), quando sostiene che il vero male siano i “barboni aggressivi” e la cosiddetta “cultura woke”. In molti, tra comunicatori e politici, sembrano voler normalizzare la figura di un uomo che, in realtà, risulta essere lontano anni luce dalla normalità e, soprattutto, antitetico a qualsiasi idea di legalità, nonché diametralmente opposto al buon senso.

Un’unica voce lucida: Alan Friedman

L’unico giornalista che sembra essere rimasto lucido è Alan Friedman, forse perché intervistò Trump prima del suo primo mandato ed è (più dello stesso “uomo arancione”) un americano consapevole di ciò che stava succedendo. È uno dei pochi a sottolineare apertamente come l’attuale presidente americano sia un criminale e una persona disturbata, incapace di formulare un ragionamento dotato di un minimo di coerenza. A mio parere, è anche incapace di pronunciare frasi che non siano un aggressivo abbaiare contro un nemico immaginario, creato al solo scopo di eccitare i suoi “cani rabbiosi” (altrimenti detti “sostenitori”).

La resa davanti ai colossi miliardari

Mi fa schifo e mi spaventa constatare come ci si metta proni di fronte a imperatori miliardari come Mark Zuckerberg e Jeff Bezos, i quali non avrebbero certo bisogno di compiacere Trump, data la loro enorme potenza economica. Invece di coalizzarsi in un grande gruppo per arginare la plutocrazia trumpiana, preferiscono baciargli la pantofola – o meglio il sedere – solo per un presunto “quieto vivere”. In tutto questo rivedo (e non credo di esagerare) gli atteggiamenti morbidi e reverenziali con cui furono trattati Mussolini e Hitler ogni volta che commettevano una loro “porcata”. Viene da chiedersi: se i “Sudeti” di Trump fossero il Canada, come reagiremmo?

I pericoli di una dittatura moderna

Se nel mondo non impariamo mai dalla storia e continuiamo a trattare i bulli con i guanti bianchi, solo per non sporcarci le scarpe di lusso in una rissa, finiremo di nuovo in un sistema di dittature. E, prima che il “popolo bue” si accorga che il re è nudo e non sta facendo i suoi interessi, ma cerca esclusivamente di ottenere sempre più potere e ricchezza per sé e i suoi accoliti, ci ritroveremo immersi in una spaventosa distopia.

Rileggere la storia per non ripetere gli errori

  • Se Vittorio Emanuele III, invece di fare il coniglio opportunista, avesse firmato lo stato d’assedio, quei quattro gatti di fascisti sarebbero stati spianati.
  • Se, al primo tentativo di putsch, Hitler fosse stato fucilato, non avremmo vissuto la distruzione di gran parte del mondo.
  • Se Trump fosse stato arrestato per l’assalto a Capitol Hill, forse oggi non rischieremmo una sorta di plutocrazia mondiale.

L’involuzione verso la dittatura segue spesso una crescita esponenziale: è relativamente facile spegnere certe dinamiche sul nascere, ma diventa quasi impossibile arginarle quando raggiungono la loro massa critica.la prossima dittatura di Trump

Mi fa paura la corsa di media e politici alla normalizzazione di Trump

Trump, la “normalizzazione” mediatica e il pericolo di una nuova dittatura

Mi inorridisce il modo in cui, a pochi giorni dall’elezione del “brutto uomo arancione”, i media e i nostri politici (non solo quelli di destra) si siano affrettati a descrivere Donald Trump come un comune statista, anziché come colui che, per usare un eufemismo, molesta le donne ed è responsabile di un tentativo di colpo di Stato, oltre che della morte di cinque persone durante l’assalto a Capitol Hill.

L’atteggiamento di alcuni opinionisti e giornalisti

Mi fa letteralmente inorridire un personaggio come Ernesto Galli della Loggia con le sue affermazioni a sostegno di Trump; e ancora di più mi sconvolge Federico Rampini, un giornalista che ho sempre stimato (ultimamente molto meno), quando sostiene che il vero male siano i “barboni aggressivi” e la cosiddetta “cultura woke”. In molti, tra comunicatori e politici, sembrano voler normalizzare la figura di un uomo che, in realtà, risulta essere lontano anni luce dalla normalità e, soprattutto, antitetico a qualsiasi idea di legalità, nonché diametralmente opposto al buon senso.

Un’unica voce lucida: Alan Friedman

L’unico giornalista che sembra essere rimasto lucido è Alan Friedman, forse perché intervistò Trump prima del suo primo mandato ed è (più dello stesso “uomo arancione”) un americano consapevole di ciò che stava succedendo. È uno dei pochi a sottolineare apertamente come l’attuale presidente americano sia un criminale e una persona disturbata, incapace di formulare un ragionamento dotato di un minimo di coerenza. A mio parere, è anche incapace di pronunciare frasi che non siano un aggressivo abbaiare contro un nemico immaginario, creato al solo scopo di eccitare i suoi “cani rabbiosi” (altrimenti detti “sostenitori”).

La resa davanti ai colossi miliardari

Mi fa schifo e mi spaventa constatare come ci si metta proni di fronte a imperatori miliardari come Mark Zuckerberg e Jeff Bezos, i quali non avrebbero certo bisogno di compiacere Trump, data la loro enorme potenza economica. Invece di coalizzarsi in un grande gruppo per arginare la plutocrazia trumpiana, preferiscono baciargli la pantofola – o meglio il sedere – solo per un presunto “quieto vivere”. In tutto questo rivedo (e non credo di esagerare) gli atteggiamenti morbidi e reverenziali con cui furono trattati Mussolini e Hitler ogni volta che commettevano una loro “porcata”. Viene da chiedersi: se i “Sudeti” di Trump fossero il Canada, come reagiremmo?

I pericoli di una dittatura moderna

Se nel mondo non impariamo mai dalla storia e continuiamo a trattare i bulli con i guanti bianchi, solo per non sporcarci le scarpe di lusso in una rissa, finiremo di nuovo in un sistema di dittature. E, prima che il “popolo bue” si accorga che il re è nudo e non sta facendo i suoi interessi, ma cerca esclusivamente di ottenere sempre più potere e ricchezza per sé e i suoi accoliti, ci ritroveremo immersi in una spaventosa distopia.

Rileggere la storia per non ripetere gli errori

  • Se Vittorio Emanuele III, invece di fare il coniglio opportunista, avesse firmato lo stato d’assedio, quei quattro gatti di fascisti sarebbero stati spianati.
  • Se, al primo tentativo di putsch, Hitler fosse stato fucilato, non avremmo vissuto la distruzione di gran parte del mondo.
  • Se Trump fosse stato arrestato per l’assalto a Capitol Hill, forse oggi non rischieremmo una sorta di plutocrazia mondiale.

L’involuzione verso la dittatura segue spesso una crescita esponenziale: è relativamente facile spegnere certe dinamiche sul nascere, ma diventa quasi impossibile arginarle quando raggiungono la loro massa critica.la prossima dittatura di Trump

E’ iniziata un’era oscurantista con l’elezione di Donald Trump!

Purtroppo si è verificato ciò che io e molti altri temevano: la rielezione del golpista, misogino, fascista e psicotico Donald Trump. La cosa che più mi disturba è sopratutto il modo con il quale il Tycoon che imbrogliava persino nelle partite di golf sia tornato al potere, non più con un voto di protesta come la prima volta, ma almeno in apparenza con un voto premeditato a larga maggioranza.

La cosa che devo dire mi fa imbestialire è l’assoluta cecità dei suoi elettori che sembrano non vedere che il RE è nudo, che non vedono l’asteroide che le sta piombando addosso, come nel film di Di Caprio “Don’t look up”, ai suoi sostenitori a cognizione limitata (per usare un eufemismo) sono da tempo scese le cataratte e anche un po’ di demenza senile, visto che non ricordano più che il soggetto voleva impiccare il suo vice presidente, ha causato la morte di 5 persone nell’assalto a Capitol Hill. I suoi collaboratori sembrano anche dimenticare tutte le persone del suo staff “fired”.

Mi sovviene veramente difficile capire che quando moltissimi repubblicani come l’ex governatore della California Arnold Schwarzenegger, sostenga l’inadeguatezza a governare del miliardario altri democratici invece lo sostengano e vedere “omosessuali per Trump” mi crea una sorta di cortocircuito cerebrale, visto che questi signori secondo la dottrina Trump andrebbero rieducati anche chimicamente all’eterosessualità.

Perché gli americani hanno scelto Donald Trump?

Penso che Donald Trump sia di fatto un contenitore vuoto nel quale chiunque possa inserirci le sue posizioni, questo è successo, al contrario delle elezioni precedenti nelle quali la vittoria fu molto più risicata ed il voto fu perlopiù di protesta contro l’establishment identificato nel partito democratico, questa volta il voto è stato molto più trasversale, visto che addirittura ho sentito omosessuali dichiarare di votare per lui, donne e no solo bianche hanno votato per lui, paradossalmente americani di origine araba hanno votato per lui. Trump è come un cane feroce che abbaia, ognuno da a quell’abbaiare il significato che più gli piace. Non saprei darmi altre risposte, o forse una si: l’idiozia, se vero che si dice che idiota è colui che danneggiando gli altri non trae contemporaneamente nessun vantaggio per se se stesso. Gli unici elettori di Trump che non si possono considerare idioti secondo questo paradigma sono i tycoon come lui che hanno guadagnato un sacco di soldi dalla rielezione di Trump prima ancora del suo insediamento, attraverso l’impennarsi dei titoli. Personalmente anche il mio minuscolo wallet di bitcoins è aumentato di valore in pochissimo tempo (avrei rinunciato a questo risibile guadagno volentieri pur di non rivedere l’uomo arancione di nuovo alla Casa Bianca), solo perché Trump ha fatto una specie di endorsement ai Bitcoins.

Il problema è l’informazione Come ho sostenuto altre volte anche per le elezioni italiane e europee (provocatoriamente) io sono contrario al suffragio universale, personalmente subordinerei il diritto al voto ad un esame di cultura generale, di conoscenza dell’attualità e di valutazione del QI. In soldoni: gli idioti inconsapevoli che sostengono che la terra è piatta non votano.

Come dice Alan Friedman: “Votano Trump perché credono a quello che dice” Io direi alle fregnacce assurde il più delle volte sostenute in malafede che dice, ma d’altra parte sembra che oggi si possa dire qualsiasi cosa senza paura di smentita, la verità per troppi individui è un opinione non un fatto acclarato.

Ma cosa succederà ora?

Molto difficile da immaginare visto l’imprevedibilità del soggetto, se attuasse quello che dice di voler fare, sarebbe una tragedia, sopratutto per l’Europa. Aspetto al varco i Trumpisti sovranisti nostrani, quando i dazi bloccheranno le esportazioni dell’italianissimo Parmigiano Reggiano, dei nostri vini, del nostro olio, ecc… Cosa dirà l’ultra Trumpiano Salvini a Coldiretti in quella circostanza?!

Posso un po’ forse sperare nei conflitti interni dell’amministrazione Trump. Come si dice due galli nello stesso pollaio… Elon Musk il vero deus ex machina dell’elezione di Donald Trump dove vuole arrivare, si accontenterà di fare il Spin Doctor o il suo gigantesco narcisismo non gli permetterà di stare dietro le quinte? Come reagirà Trump quando si vedrà rubare la scena dal salterino iper-anfetaminico affetto da ADHD, questa volta si asterrà dal premere il tasto “FIRED” Come ha fatto nella passata legislatura?

Per non parlare di JD VANCE, l’Hill Billy che probabilmente ha portato un sacco di voti dell’America “sorvolata”, ovvero i bianchi incattiviti, i più bisognosi di Welfare ma che odiano il Welfare. Ho letto “Elegia Americana” appunto scritto dal vice presidente ed al contrario di Trump lui si è veramente sudato il suo successo, vissuto ai margini della società americana con una padre assente ed una madre tossicodipendente e con la sola figura di riferimento nella persona di sua nonna si è laureato contro ogni pronostico, non attaccandosi al vittimismo come la maggior parte degli Hill Billy. In qualche modo è antitetico a Donald Trump. Maybe Fired as well?

Per il momento forse abbiamo escluso la seconda guerra civile Americana, visto che hanno vinto quelli che avevano minacciato di scatenarla se non avessero vinto.

Ma forse non abbiamo scansato una decisa virata verso le autocrazie.

Cosa potremmo fare contro le fake news?

In alcuni casi basterebbe la logica, ma il problema vero non sono le fake news, il problema vero è la pigrizia mentale dei fruitori delle notizie che in sinergia con il ‘confirmation bias’ il micidiale meccanismo a cui tutti seppur i misura diversa siamo soggetti, ad essere il reale problema.

L’approccio scientifico non è prerogativa dei soli scienziati ma un paradigma che tutti noi dovremmo adottare. Tutto dovrebbe passare attraverso il crivello della logica e attraverso molteplici tentativi di confutazione, e nemmeno a quel punto possiamo essere sicuri al 100% della veridicità di una teoria (basta pensare a come il telescopio web sta mettendo in crisi le ‘consolidate’ teorie sull’universo).

Visto come le moderne fake news possono essere elaborate attraverso le ultime tecnologie IA bisogna per forza adottare un approccio come sopra indicato. visto che esistono attualmente pensieri assurdi come il ‘terra-piattismo’, o ‘ i microchip nei vaccini’, ecc…. Oggi tutti dovremmo adottare un protocollo da mettere in funzione su ogni informazione che non si presenti come un assioma.

Come?

  1. Non farci intrappolare dalla conferma di pregiudizio, sono le nostre idee le prime a dovere essere messe in discussione
  2. Utilizzare il Rasoio di Occam se un’informazione è poco credibile, molto probabilmente è falsa.
  3. Le informazioni vere e serie per lo più vanno pagate, perché fare giornalismo sopratutto di inchiesta ha dei costi, mentre le bufale si possono produrre gratis, qualsiasi idiota con la 3° elementare lo può fare.
  4. Quelli che producono fake sono sempre gli stessi, come per le email ingannevoli verificare la provenienza reale dell’informazione.
  5. Basarsi sulla cronologia di chi emette l’informazione: Trump non è credibile, perché fino ad ora non ha mai fatto un’affermazione risultata veritiera.
  6. Portare alle giuste dimensioni una notizia verificando le statistiche, un corto è la percezione delle dimensioni di un problema un conto è la dimensione reale. In italia i crimini violenti sono in diminuzione ma se chiedo a mia zia mi dice che la sera non si può più uscire di casa.
  7. Verificare se chi fa una affermazione o pubblica una notizia ha un interesse personale legata a quest’ultima. Si è scoperto che una parte degli ambientalisti anti-nucleare era finanziato dai petrolieri, io stesso votai contro le centrali nucleari, ma oggi anche grazie al documentario di Oliver Stone non sono più così sicuro di quella scelta.
  8. Riguardo alle assurdità palesemente false, basterebbe usare logica e buon senso.
  9. Spesso le cose vere sono anche quelle più noiose proprio perché oramai scontate, viene da se che se qualcuno vuole emergere come visibilità deve trovare qualcosa di strabiliante, eccitante e nuovo e se non lo trova? LO INVENTA!!

Il francobollo per Berlusconi una cosa assurda!

Trovo assurdo il francobollo commemorativo per Silvio Berlusconi!

Le immagini sui francobolli solitamente si mettono per persone geniali: premi Nobel, inventori, sportivi eccezionali, ecc… Sopratutto poi dovrebbe passare almeno qualche decade. Fanno eccezione i dittatori.

Dove era l’eccezionalità di Berlusconi?

Il fatto che sia ‘sceso in politica’ per salvare le sue aziende?

Il fatto che di avere abbassato il livello culturale della nazione con le sue trasmissioni idiote, per idioti?

Il fatto che per la paura dei rapimenti si rivolse direttamente alla mafia, anziché alla polizia?

Il fatto che sia dubbia la provenienza dei capitili da lui investiti per Milano 2?

I sospetti sulla trattativa stato mafia?

Il fatto di avere avviato la carriera di Ruby rubacuori e di avere foraggiato le olgettine mensilmente?

Ecc…

Adriano Olivetti è giusto che abbia un suo francobollo, Silvio Berlusconi NO!

Una domanda: “L’Universo ha un diametro di 92 miliardi di anni luce e nel 2024, qualcuno crede ancora a Gesù, gli angioletti e ai re Magi. Come è possibile?”

Una risposta:

Siamo la rana in fondo al pozzo, o se preferisci uomini antichi in fondo alla caverna di Platone, dove quello che noi vediamo è una porzione infinitamente piccola nemmeno della realtà ma probabilmente del suo riflesso. La scienza ha cercato e cerca di trovare una angolatura diversa di osservazione che sveli il gigantesco Trompe LOeil. Esistono però miliardi (purtroppo) di persone che non sopportano l’incertezza, il dubbio e quindi preferiscono inventarsi, un qualsiasi Dio, Gesù, Santa ‘vergine’, ecc… che gli semplifichi le cose, peraltro più l’oggetto di adorazione è antropomorfo, più è facile per le menti pigre adorarlo. Dubbio e fede ovviamente sono antitetici, viene da se che solo il primo è prodotto dal raziocinio. Non sto parlando di spiritualità che comunque posso accettare in quanto non dogmatica, ma di banali e stupide religioni, insomma: “l’oppio dei popoli”.

L’Effetto Dunning-Kruger: Quando l’Ignoranza Si Traveste da Competenza

Viviamo in un’epoca in cui l’informazione è accessibile a tutti, eppure ci troviamo di fronte a un paradosso: mai come oggi tante persone sembrano certe delle loro idee, anche quando sono chiaramente errate. Un fenomeno che contribuisce a questa dinamica è l’effetto Dunning-Kruger, una distorsione cognitiva che porta le persone meno competenti a sopravvalutare le proprie conoscenze, mentre quelle più competenti tendono a dubitare di sé stesse.

Cos’è l’Effetto Dunning-Kruger?

L’effetto Dunning-Kruger, teorizzato dagli psicologi David Dunning e Justin Kruger, descrive la tendenza degli incompetenti a sovrastimare la propria capacità. Questa ignoranza inconsapevole spiega perché tanti individui sono convinti di avere tutte le risposte anche su temi complessi come la scienza, la politica e la società. Questo fenomeno è alla base dell’accettazione di teorie pseudo-scientifiche come la “Terra piatta” e altre fake news che, seppur smentite dai fatti, continuano a trovare terreno fertile nella rete [4].

Il Confirmation Bias e il Ruolo delle Piattaforme Digitali

Un altro meccanismo che amplifica l’effetto Dunning-Kruger è il “confirmation bias” (bias di conferma), un processo cognitivo che porta le persone a cercare e interpretare le informazioni in modo da confermare le proprie convinzioni, ignorando quelle che le contraddicono. Questo bias è rafforzato dalle piattaforme digitali che, per massimizzare i profitti, spingono contenuti in linea con le preferenze degli utenti, creando vere e proprie bolle di informazione. Il risultato? Una polarizzazione ideologica che alimenta l’illusione di competenza, aumentando la fiducia nelle proprie convinzioni errate [1].

l Declino del Dibattito Pubblico e l’Ascesa di Figure Controversie

Questa dinamica contribuisce alla polarizzazione politica e ideologica che vediamo oggi. Personaggi come Donald Trump o Javier Milei, che in passato sarebbero stati considerati marginali, sono saliti al potere sfruttando la disinformazione e il senso di sicurezza infondata della massa. Il fenomeno non è nuovo: già il filosofo Umberto Eco aveva sottolineato come Internet avesse dato voce a “legioni di imbecilli”, annullando il filtro del confronto critico e della verifica dei fatti.

Bertrand Russell e il Paradosso della Sicurezza

Bertrand Russell (come nel sottotitolo del mio blog) aveva osservato questo fenomeno già nel secolo scorso, affermando: “Il problema del mondo è che le persone intelligenti sono piene di dubbi, mentre gli stupidi sono pieni di sicurezza.” Questa frase cattura l’essenza dell’effetto Dunning-Kruger: chi conosce meno è spesso fermamente convinto di avere ragione, mentre chi ha conoscenza è più consapevole delle proprie limitazioni.

Conclusione

L’effetto Dunning-Kruger e il bias di conferma, amplificati dalle dinamiche delle piattaforme digitali, ci mostrano un quadro preoccupante: l’ignoranza inconsapevole non è solo un problema personale, ma un fenomeno con implicazioni politiche e sociali di vasta portata. La consapevolezza di questi meccanismi è il primo passo per promuovere un pensiero critico e un’informazione più responsabile.

Solo due parole su Ilaria Salis

Ammesso che fosse stata li e che avesse lei colpito la vittima, volerla condannare per una aggressione dove la vittima più grave ha avuto 8 giorni di prognosi, quando in Italia Giusva Fioravanti per la strage di Bologna (85 vittime) dopo 26 anni di galera (senza ceppi) è praticamente libero. Vi sembra proporzionata la cosa? Per come la vedo io l’Ungheria non dovrebbe nemmeno stare nella comunità europea. Mi chiedo se il paese delle ‘croci frecciate’, avrebbe usato lo stesso atteggiamento con un nazista accusato dello stesso reato della Salis.

Non scordiamoci che il mondo intero soffrì, combatté e sconfisse il nazifascismo, quindi i neonazisti non dovrebbero nemmeno esistere!

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