Le idee più chiare

Questa mattina ascoltando un bravo e preparato economista (mi sembra che in Italia ne sono rimasti pochi) Giorgio Gattei finalmente sono riuscito a rendere nitide quelle che giù erano le mie idee, su questa terribile crisi. Da tempo sono convinto che questo tipo di capitalismo può vivere solo ad una condizione, ovvero che periodicamente ci sia una bella guerra. Non una delle solite guerre rituali nel medio oriente come c’� ne sono da decenni, ma proprio una bella guerra mondiale. Senza questa condizione questo tipo di economiaèdestinata al collasso. A mio avviso quindi siccome un’altra guerra mondiale non la vuole nessuno, nessuno vuole vomitare il pranzo per riprendere subito a mangiare o almeno penso e spero che sia cosi. Cosa aspettano gli economisti mondiali ad immaginare un tipo diverso di economia che non sia basato più sulla crescita (nemmeno quella demografica) ma su un equilibrio se non addirittura con una decrescita pilotata come dice Paolo Cacciari. Non mi intendo di economia non sono nemmeno laureato, sarò presuntuoso ma a volte ho la sensazione che chi ci governa non sia poi tanto più erudito di me. Sembra quasi che l’economia mondiale non risponda a leggi deterministiche di causa effetto, ma che addirittura assomigli più alle leggi della meccanica quantistica ovvero l’impossibilità di qualsiasi previsione anche a breve termine, o forseèquello che vogliono farci credere gli speculatori?! In ultimo nonèche le agenzie di reating agiscono proprio come l’osservatore nella fisica dei quanti ovvero determinando una realtà più che riportarla semplicemente.
Faccio riferimento alla fisica perchè questa materia ha avuto grandi pensatori come: Newton Einstein, Heisemberg, ecc. come anche la biologia, la genetica, la matematica.
Perchè l’economia non ha un suo Einstein, se lo ha avuto lo ha completamente ignorato. Perchè ho la sensazione che in Italia ed in Europa si stia stupidamente andando verso la catastrofe, non riesco a vedere il disegno d’insieme e la logica di certe scelte.
Nel frattempo tutto questo a 52 anni mi impedisce di ritrovare un lavoro dopo più di un anno di disoccupazione.

La lega è finita? L’ignoranza torna ad essere un demerito?

Purtroppo ho paura di no, la lega nonèveramente finita, come ho sempre sostenuto, chi vota lega non lo fa come scelta ragionata, lo fa per fede. Fede nel partito ma sopratutto fede nel ‘caro leader’.
La cosa diventa di una evidenza impressionante quando si cerca di intervistare i loro militanti, diventano violenti con i giornalisti, la violenza di chi sente insidiati i propri santi i propri totem (qui la parolaèappropriata). Quando vedo i leghisti venire a contatto con un giornalista mi tornano alla mente le interviste giornalistiche tentate a Casal Di Principe, le domande fatte ad esponenti di una qualche setta religiosa o ad esponenti di un qualche violento club calcistico . E’ sempre lo stesso film, quando certi soggetti sentono scricchiolare le loro certezze di fede diventano aggressivi, poca differenza fa che si tratti di fede nella madonna, nella camorra, nel Milan o in Bossi.
Il salto di qualità in negativo che però era riuscito alla legaèstato quello di dare all’ignoranza un valore in se,èstato quello di confondere l’ignoranza con la semplicità, la mancanza di conoscenza con la verginità intellettuale, il vuoto di valorièstato riempito da improbabili divinità padane.
Sento in questi giorni giornalisti anche di sinistra, dire stronzate colossali sui ‘meriti della lega’. In verità la legaèstata edèun partito reazionario, come si fa a parlare di ‘rivoluzione leghista’. Chi ha conosciuto la lega da vicino, sa qualeèla vera natura di questo partito: razzista, misogino, oscurantista e che ha fatto dell’egoismo regionale un emblema.
Sopratutto ha fatto dell’incompetenza un valore aggiunto, se poi qualche amministratore locale ha fatto bene il suo lavoro, a mio avvisoèsolo la legge dei numeri, penso che se però si facesse una più attenta analisi statistica avremmo delle belle sorprese.
Spero che qualcuno a sinistra faccia propria l’unica istanza valida della lega, ovvero il federalismo fiscale ed un decentramento della geografia del potere, tutto il restoèda dimenticare.
Anche la loro avversione per il nepotismo sièrivelata falsa gli ultimi fatti ne sono la riprova.
C’� da sperare che in questo paese la gente comune inizi ad aprire gli occhi, la smetta di cercare santi guaritori e si rimbocchi pragmaticamente le maniche, no prima di avere mandato via a calci in culo questi buffoni della ‘seconda repubblica’.