L’utopia del ‘no paper office’ e l’inutilità delle agenzie del lavoro.

L’utopia del ‘no paper office’ e l’inutilità delle agenzie del lavoro.
Pensavo di averla scampata,  pensavo che la paura ed il disagio di dovere scrivere con una penna righe e righe di parole, che con l’avvento della tecnologia informatica in atto da anni, questi timori si fossero definitivamente dissolti, che oramai nessuno mi avrebbe chiesto di scrivere niente più della mia firma, che nell’era di internet avrei solo compilato form on-line, precisi, efficaci, rapidi, puliti e ordinati. Gli stessi moduli che io programmo i quali inviano i dati ad un database o li salvano magicamente su di un file. Ho scoperto che quella mia riluttanza e difficoltà a scrivere in maniera comprensibile, si chiama disgrafia. Oggi si è molto attenti a queste cose ma quando ero giovane, quando andavo a scuola, non esistevano nemmeno le diagnosi e le strategie di compensazione per questi disturbi, allora io ero solo uno che scriveva male, pur avendo dei buoni contenuti ad esempio nei temi, avevo ed ho tuttora una grafia di merda.
Da ancora prima del computer avevo preso l’abitudine di scrivere a macchina, qualsiasi cosa che doveva essere poi fatta leggere a qualcuno. Con la diffusione del computer poi mi sono quasi dimenticato di avere questo problema, purtroppo però spesso proprio negli ambiti dove la tecnologia dovrebbe essere scontata, come per esempio le agenzie del lavoro, invece ancora oggi in questi uffici ti danno da compilare assurdi fogli di carta, le stesse agenzie che nelle loro mail scrivono: “please before you print this, consider the enviroment” O: “prima di stampare questa mail pensa all’ambiente”. Quando ti ritrovi nei loro uffici per un inutile primo colloquio che potresti benissimo fare con Skype, ti mettono in mano fogli da compilare con generiche, inutili e anacronistiche domande. Questi signori che vogliono farmi sentire vecchio e obsoleto, con i loro slogan e continui richiami alla modernità, al fatto che “ti devi tenere sempre aggiornati”, in realtà sono loro obsoleti e inutili, continuano a tenere uffici pieni di pile di carta, stampano mails quando non serve, ovvero sempre, ti fanno fare inutili chilometri in macchina o con i mezzi quando potrebbero usare collegamenti Skype almeno per i primi colloqui, come per altro mi è capitato di fare qualche azienda, dove è finito il “no paper office”.

Ecco un compito per Renzi (ammesso che riesca a durare qualche mese) Riformare o meglio eliminare del tutto queste agenzie per il lavoro, come sono strutturate invece che aiutarti a trovare un lavoro sono anzi una barriera con le vere realtà che forniscono il lavoro, le aziende.
Faceva barriera tra me e il lavoro il vecchio ufficio di collocamento statale, quando ero giovane e era per me facile trovare lavoro direttamente nelle aziende senza passare per la burocrazie. In modo diverso fanno barriera queste private oggi troppo in conflitto di interessi, troppo sbilanciate su gli impieghi a tempo determinato perché ovviamente permette loro di reiterare il guadagno, troppo giovanilistiche a discapito di chi ha più bisogno. Poi sopratutto sono troppe pur in un momento di flessione del mercato del lavoro, questo sarà indicativo di qualcosa, o no?

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