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{"id":179,"date":"2004-04-05T01:50:44","date_gmt":"2004-04-04T23:50:44","guid":{"rendered":"http:\/\/www.webbidea.com\/?p=179"},"modified":"2013-04-24T17:23:36","modified_gmt":"2013-04-24T15:23:36","slug":"tutto-deve-partire-dal-basso-2","status":"publish","type":"post","link":"http:\/\/www.webbidea.com\/tutto-deve-partire-dal-basso-2\/","title":{"rendered":"Tutto deve partire dal basso"},"content":{"rendered":"

Cosa vuol dire? Questo governo spinto (in gran parte dalla lega ma con la resistenza di AN ed UDC) vorrebbe fare dell’Italia una confederazione di regioni con polizie e sanit\u00e0 proprie per ognuna di queste. Trovo questa cosa assurda in un paese come l’Italia, Nazione arricchita proprio dalle differenze tra regione e regione. Secondo me l’idea di distribuire i poteri politici ed istituzionali su tutto il territorio nazionale, non \u00e8 del tutto sbagliata,\u00e8 la becera modalit\u00e0 di questo governo per attuarla. Rimane poi il fatto che non \u00e8 a mio avviso un esigenza delle masse (anche se partiti come la lega vogliono farlo credere) quello di attuare questa divisione della nazione. Non voglio per\u00f2 ora parlare di tutte le assurdit\u00e0 di questo progetto, parto di una classe politica arrogante semplicistica e quasi mai in buona fede. Dicevo si pu\u00f2 attuare e forse \u00e8 addirittura fisiologico una sorta di federalismo, ma non pu\u00f2 assolutamente partire dalla politica e comunque dall’alto. Ogni rivoluzione che si rispetti parte dal basso, voglio dire: prima si creano le condizioni necessarie a che ci\u00f2 avvenga, poi la cosa dovrebbe attuarsi quasi con un automatismo. Ho sempre ritenuto molto valide le idee di Marcuse, quando sosteneva che per cambiare la societ\u00e0 bisognava cambiare i modelli di produzione. La rivoluzione industriale ha trasformato la geografia, passando dai piccoli centri rurali alle grosse citt\u00e0, questo perch\u00e8 era nata l’esigenza di continuare la produzione, di avere grandi fabbriche, questo \u00e8 stato possibile grazie alla capacit\u00e0 di produrre grandi quantit\u00e0 di energia. Energia si,\u00e8 in ultima analisi il modo di produrre energia che determina la struttura delle societ\u00e0 e della organizzazione dei territori. Come spiega benissimo Rifkin nel suo libro: l’economia all’idrogeno \u00e8 stata la capacit\u00e0 o meno di sfruttare le risorse energetiche che ha decretato il successo o la sconfitta di imperi, eserciti e societ\u00e0 nel passato dell’uomo. In ultima analisi gli alleati hanno vinto la guerra grazie alle allora infinite risorse di petrolio Texano, mentre i nazisti facevano funzionare i carri armati con combustibile vegetale e con difficolt\u00e0 anche a procurarsi quello. Io penso fermamente che i modelli di produzione determino i tipi di organizzazione delle societ\u00e0 e che i modi di sfruttamento energetico a loro volta determinano i modelli di produzione. Un federalismo fiscale per cui potrebbe derivare, essere causato dall’utilizzo di risorse energetiche diverse dagli idrocarburi, ma anche comunque diverse da qualsiasi tipo di energia che per sua natura deve essere concentrata in enormi quantit\u00e0. L’idrogeno in se non \u00e8 una fonte energetica, bens\u00ec un vettore cio\u00e8 una specie di batteria con la quale accumulare l’energia prodotta in una infinit\u00e0 di modi. Idrogeno, potrebbe significare federalismo, un federalismo naturale vero, sopratutto non imposto dall’alto ma suggerito dalla naturale evoluzione dell’uomo. Da qui non pi\u00f9 grosse strutture produttive ma piccole realt\u00e0 di dimensione artigianale interconnesse tra loro, un modo di pensare che per altro gi\u00f9 esiste il modo di pensare a componenti. Come esiste la programmazione orientata agli oggetti, cos\u00ec potrebbe esistere la produzione orientata agli oggetti e di conseguenza una economia e una societ\u00e0 dello stesso tipo. Il decentrare la produzione non sarebbe un regresso al vecchio mondo che finiva dopo il campanile, questo per le attuali tecnologie legate alla comunicazione, e sempre come immagina Rifkin oltre ad avere un world wide web per la condivisione delle informazioni esisterebbe anche un world wide web per la condivisione dell’energia. Immaginate un interscambio di elettricit\u00e0: nel momento in cui la mia attivit\u00e0 \u00e8 ridotta o ferma per il riposo giornaliero, il surplus di energia verrebbe immesso nella rete a disposizione di chi invece in quel momento \u00e8 nel pieno della sua produzione, per poi attuare il procedimento inverso nel momento in cui le condizioni si capovolgono. Tornando al discorso di partenza de un possibile federalismo, questo sarebbe un federalismo globale nel quale non esistendo pi\u00f9 enormi concentrazioni di risorse e di ricchezze col tempo porterebbe ad una vera democrazia mondiale, non esisterebbero probabilmente pi\u00f9 personaggi potentissimi sia sotto l’aspetto economico che politico come esistono ora ma al contrario sarebbe un mondo e una societ\u00e0 pi\u00f9 meritocratica, meno lobbistica e oligarchica. Esisterebbero meno interessi da parte di paesi ricchi verso lo sfruttamento di quelli pi\u00f9 poveri, ci sarebbero meno guerre per portare la democrazia\u00a0 ma questa dovrebbe sorgere spontanea. La domanda \u00e8 gli attuali padroni del mondo molleranno mai l’osso, rinunceranno a gran parte del loro potere e ricchezza, penso di no a meno che non vengano costretti dalle nuove generazioni a farlo. So benissimo che tutto ci\u00f2 al momento attuale pu\u00f2 apparire solo come un’utopia, penso per\u00f2 che sia l’unico modo per salvare questo pianeta (se siamo ancora in tempo) dall’autodistruzione.<\/p>\n