Perchè in economia no esistono geni e grandi scoperte?

In tutti campi delle scienze esistono e sono esistite delle teorie rivoluzionarie, le quali da un decenni all’altro hanno cambiato, hanno stravolto quelle precedenti, pensiamo sopratutto alle grandi teorie della fisica, dal sistema Tolemaico si passati alla rivoluzione Galileiana, in seguito dal determinismo Newtoniano si è passati al relatività ristretta e poi generale di Einstein. Il principio di indeterminazione di Heisemberg assieme alla fisica dei quanti ci consegna un universo dinamico ma sopratutto  un universo ancora da scoprire e ben diverso da come potevamo immaginarlo, ci ha abituati a ragionare di multiverso, di super stringhe che generano particelle e di possibili dimensioni extra, ci ha portati dal comune pensare e dal pensiero intuitivo, ad un ribaltamento radicale delle nostre idee e convinzioni, tutto è ancora in discussione, tutto è ancora da capire. Tutto ciò non è rimasto solo nell’ambito della fisica teorica come ampliamento della conoscenza umana, ma si è riversato  nell’ambito delle scienze applicate: nell’elettronica, nei computer, nei sistemi G. P. S.,  le nanotecnologie, le particelle correlate e il teletrasporto ecc…, inoltre il futuro dovrebbe portarci al computer quantistico, con potenze computazionali ad oggi inimmaginabili, cosa che darebbe una accelerazione esponenziale alle simulazioni al computer con la possibilità di fare scoperte di valore storico.
Scoperte straordinarie realizzate da menti  straordinarie si sono verificate in tutti i campi delle scienze oltre alla fisica: nella biologia, nella matematica, in medicina, ecc… Con personaggi geniali che hanno modificato il mondo ma addirittura hanno modificato il sentire comune, hanno migliorato la percezione della realtà ed hanno allargato a dismisura i nostri orizzonti. In tutti i campi, ma non in economia, dopo Karl Marx le quali teorie sono a mio avviso inapplicabili alla realtà odierna, passando per Marcuse (che appunto spiegava il perché il marxismo non si applicava ad una classe media diffusa e benestante, come quella americana ), a parte qualche caso come quello di <a href=”http://it.wikipedia.org/wiki/John_Nash”>John Forbes Nash</a> con la sua teoria economica: ‘ teoria dei giochi’ , non ci sono stati pensatori in economia cosi innovativi da indicare nuovi modelli economici. Perché la materia economica è così avara di nuove idee, perché anche una persona non acculturata sa chi è Einstein, sa chi è Enrico Fermi, sa chi è Galileo, ma provate a chiederle un nome di un grande economista a caso.
Il mondo avrebbe un grande bisogno di una sorta di grande postulato economico, tipo una sorta di ‘teoria della relatività’ in economia.
Come ho sempre sostenuto il  comunismo è fallito e la caduta del muro è stato l’emblema del suo fallimento, il problema è che anche il capitalismo sta miseramente fallendo, la mia paura è che non basterà un muro per quanto grande ad avvisarci dell’evento.
Quello che sta accadendo in questi giorni all’economia mondiale è di una gravità insolita e va risolto con i mezzi e le medicine del capitalismo attuale. Sarebbe il caso però che gli economisti incomincino a fare ricerca come si fa nelle altre discipline ed incomincino ad immaginare un mondo senza pil, senza una crescita continua (il pianeta ha dimensioni finite) sia demografica che economica, una economia basata su altre equazioni, quelle attuali sono ormai superate per la situazione attuale. Meno determinismo più relatività.