La seconda legge della termodinamica regola tutto, anche la ricchezza dei popoli.

La seconda legge della termodinamica regola tutto, anche la ricchezza dei popoli.

Per come la vedo io il capitalismo è fallito almeno quanto è fallito il comunismo, ambedue paradigmi superati. Adam Smith sosteneva che non il  “laisser faire” (ammesso che lo scritto giusto),  ovvero il lasciare fare ai mercati avrebbe portato vantaggi a tutti, in quanto l’imprenditore lavorando per il proprio benessere automaticamente avrebbe contribuito al benessere collettivo. Questo modello poteva andare bene nella società di allora o meglio dell’area geografica presa in considerazione da Smith che non teneva conto del fatto che nel futuro chi allora era fuori dai giochi oggi ne sarebbe dentro.  Per come la vedo io, tutto, ma proprio tutto è soggetto alla 2° legge della termodinamica. Cosa vuol dire? Vuol dire che qualsiasi sistema probabilisticamente tende a passare da un stato ordinato ad uno meno ordinato. L’energia che si spende per ordinare un sistema ristretto, un area più piccola di quella globale, per esempio l’Europa inevitabilmente porta a creare maggior disordine al di fuori di questa area ovvero nell’area globale. In pratica l’affermazione: “Il benessere del primo mondo deriva dallo sfruttamento del terzo mondo”, (chi ha la mia età la sicuramente sentita in passato) è vera nella misura in cui il lavoro fatto per portare benessere, alias per abbassare il livello di entropia qui porta inevitabilmente un innalzamento dell’entropia nel resto di….

Oggi succede che molte più aree geografiche nel mondo cercano e lavorano per il benessere e nel tentativo di abbassare la loro entropia confliggono con gli altri. Oggi infatti le asimmetrie non sono più geografiche ma capita sempre di più di trovare i poveri vicino ai ricchi. La povertà e la ricchezza che prima erano prerogative di questa o quella nazione, oggi sono date da una molteplicità di fattori spesso direi poco decifrabili proprio per questo motivo, questo si dice appunto un alto livello di entropia, è tanta la confusione sotto il cielo. I paesi che erano comunisti ragionavano esattamente alle stesso modo di quelli capitalisti, ovvero utilizzavano tantissima energia per mettere le cose a posto a casa loro (dal loro punto di vista) senza preoccuparsi del resto del mondo. Il fatto è che allora l’economia non era globalizzata e il disordina come lo si voglia intendere rimaneva circoscritto. Il guaio è che l’economia si è globalizzata molto velocemente, mentre la politica è una tartaruga. La soluzione alle ingiustizie sociali può essere a mio avviso solo politica ma se quest’ultima non raggiunge lo stesso livello di globalizzazione dell’economia, andremmo verso una società sempre più ingiusta oserei dire addirittura verso una società distopica.

Ho spesso scritto di queste cose sul mio blog: www.webbidea.com  anche se non sono certo un esperto, cerco comunque di capire, avendo assunto da tempo un atteggiamento agnostico verso le ideologie, pur essendo stato in passato comunista.

 

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